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Scrivici |Sansoni e Belloni, Estremo Oriente 1905
- Accademia, Stati Uniti, Cina, Giappone... -
Due giovani promettenti all'Accademia Navale di Livorno. Proprietà Sansoni.
Ringraziamo Arturo Sansoni per le immagini e le informazioni gentilmente fornite.
5 crociere con la Vespucci agli inizi del '900
Abbiamo iniziato la lettura dei diari di Guido Sansoni, con le sue prime esperienze con l'Amerigo Vespucci dall'anno 1900. Prima di esaminare nuovi diari e immagini, vale la pena di orientarsi con uno sguardo al suo Foglio matricolare, recentemente recuperato, ovvero la sua carriera, di cui approfondiamo il periodo 1900-1907.
Guido Sansoni era entrato all’Accademia Navale il 15 agosto 1900.
Vale la pena vedere quali fossero i suoi compagni di corso, magari con un futuro significativo. E infatti...osservando meglio la foto di gruppo, troviamo qualcuno: Angelo Belloni, che diverrà un famoso personaggio, geniale inventore e coraggioso imprenditore in ambito subacqueo (ne parliamo più avanti).
Secondo la consuetudine della Marina Italiana, rimasta nell'epoca del vapore e mantenuta ancora oggi, il giovane ufficiale si forma nella navigazione a vela. E' una esperienza importante per lo spirito di gruppo, per costruire impegno e carattere, per conoscere davvero il mare. Al di là delle tecnologie contemporanee, l'ufficiale deve acquisire qualcosa che non invecchierà mai.
Dopo due crociere con la (vecchia)Vespucci nelle estati del 1900 e 1901, Sansoni prende la ferma per sei anni nella Regia Marina. Seguono altri due anni con due crociere estive alla vela nel 1902 e 1903. Diviene Guardiamarina nell’inverno 1903 e partecipa ad un’altra crociera con la Vespucci, questa volta invernale, che tocca l’America, al comando di Thaon di Revel (allora Capitano di Fregata, futuro Capo di Stato Maggiore e Ministro della Marina).
Sansoni e Belloni, dopo le rispettive esperienze si troveranno insieme sul Marco Polo in Cina (1905). Proprietà Sansoni.
Stati Uniti d'America
Della crociera in America Sansoni scrive un interessante diario, ricco di analisi e resoconti di una realtà così diversa.
Ecco alcuni commenti sulla permanenza a New York:
“I grandi palazzi, “skyscrapers” sono sorti per la necessità di concentrare gli affari nei centri del movimento. Ognuno è il campo di attività mille, duemila, tremila persone, mentre il posto sarebbe per centinaia.
Due fattori hanno reso possibile ciò: l'elevatore , che da accesso immediato ai piani superiori, e il sistema di costruzione a gabbia d'acciaio che permettono all'architetto di dare al fabbricato qualunque altezza. La gabbia d'acciaio è costituita da travi metalliche saldate assieme con perni roventi. Le pareti non sono che semplici ripari leggeri applicati alla travatura. Questo nuovo sistema ha ridotto il costo delle costruzioni da 5 dollari il piede cubico a 37 cents.”
Notare che non usa ancora i termini italiani “grattacieli” e “ascensore”.
Nelle foto del diario fa impressione vedere gli alti palazzi che conosciamo, assieme a tram e carretti con i cavalli, ma nessuna automobile! Siamo proprio agli albori dello sviluppo, ma già allora esistevano il ponte sospeso di Brooklin e la Statua della Libertà.
Sansoni traccia poi la storia dell'immigrazione nel suo diario, così determinante per la formazione della città (luogo di passaggio) e per tutti gli Stati Uniti d'America.
“Gli emigranti principiarono ad arrivarvi in gran numero, e gli oppressi e i poveri della vecchia Europa trovarono qui sicuro asilo e promesse di fortuna al di là delle loro più ambite speranze. Vennero i sudditi del Regno Unito..., i Tedeschi..., gli Slavi, .. gli Ebrei della Russia e dell'Austria...
..Prima del 1876 i pochi Italiani che si trovavano in New York erano per la maggior parte marinai che avevano disertato le loro navi o fuggiaschi politici che venivano qui per salvarsi dalla prigione...
Gli Italiani non erano considerati come emigranti venuti per stabilirsi qui, ma come persone di dimora transitoria...Contro questi e altri pregiudizi la nostra immigrazione ha dovuto combattere con una pazienza e una abnegazione degna di tutta lode... Quanto potrebbero fare questi lavoratori probi e indefessi se fossero coscienti del loro valore e soprattutto se fossero più colti e istruiti!”
Anticipiamo che Sansoni tornerà infine negli Stati Uniti, come rappresentante della Regia Marina, e vi rimarrà per il resto della sua vita.
Dopo aver svolto ben 5 crociere sulla nave scuola a vela, Sansoni sale sulla sua prima nave da guerra. Dall’aprile 1904 è imbarcato sulla Regia Nave Bausan con varie crociere in acque nazionali e con la squadra, dove il suo diario di bordo si distingue per le numerose cartine da lui preparate di ogni porto visitato. L’esperienza con la Bausan si conclude nel febbraio 1905.
Guido Sansoni e Angelo Belloni in Cina sono due ufficiali cresciuti rapidamente, sui loro volti si legge sicura consapevolezza (proprietà Sansoni).
Cina e Giappone
Nel marzo 1905 Sansoni parte per la Cina sul piroscafo Perseo. Dopo poco più di un mese di navigazione arriva in Estremo oriente dove prende servizio sulla Regia Nave Marco Polo il 19 aprile 1905, rimanendovi un anno.
Rimane in forza al Distaccamento della Regia Marina in Cina ancora un anno, divenendo Sottotenente di Vascello.
Sale infine sulla Regia Nave Vesuvio con la quale rientra in Italia, un imbarco comprendente il viaggio, per un totale di sette mesi. E' dunque nuovamente in Italia nell’estate del 1907.
Per il momento ci fermiamo qui, perché la storia continuerebbe (con la Guerra di Libia...).
La sua passione per la fotografia di elevata qualità si manifesta in oriente con bellissime raccolte di immagini da lui scattate, con particolare interesse per i costumi e luoghi dell’Oriente, oltre che per gli aspetti militari e di servizio.
Ecco dunque un'altra interessante fase della vita di Guido Sansoni, che è stato possibile ricostruire grazie al rinvenimento di un diario mancante, quello dell'Estremo oriente. E' stata una ricerca da parte dei parenti, stimolata anche da queste pagine.
Così l'album fotografico già disponibile ora si accompagna con testo e commenti ricavabili dal diario. Un discorso destinato a proseguire.
Il recupero giapponese della nave russa Variag a Chemulpo, Corea (1905 circa). Sotto, le grandi navi russe silurate e affondate a Port Arhur. Proprietà Sansoni.
Angelo Belloni
Belloni era stato compagno di corso di Sansoni all'Accademia e la sua vita si intreccia con quella di Sansoni nei primi anni, tra l'Accademia e l'Estremo Oriente.
Belloni divenne un personaggio storico importantissimo per la Storia della Marina e delle attività subacquee. Impossibile tratteggiare qui la sua vita, se non accennare fatti notevoli che danno la misura della sua determinazione e intelligenza.
Inizialmente scartato dalla Marina per insufficienza toracica, fece tanto canottaggio che in meno di un anno fu ammesso all'Accademia, nello stesso corso di Sansoni (1901-1902).
Belloni salpò con il Marco Polo per l'Oriente nel 1904 e anche Sansoni (arrivato con un'altra nave, il Perseo) salì sulla stessa nave nel 1905. Li troviamo infatti assieme in diverse fotografie della Cina.
Inoltre sia Sansoni che Belloni ebbero comandi a terra per la protezione dei connazionali durante alcuni disordini cinesi, contro gli occidentali. In alcune immagini vediamo Sansoni ufficiale al comando di marinai in servizio di ordine pubblico (davanti alle sedi di rappresentanza italiana), Belloni al comando di un gruppo di marinai ciclisti a Shanghai. Nel diario di Sansoni troviamo il resoconto di quei giorni agitati.
Entrambi visitarono approfonditamente anche il Giappone. Belloni imparò anche il giapponese, Sansoni raccolse ulteriore documentazione, mappe e pubblicazioni, analisi di navi da guerra straniere, nel suo diario.
L'esperienza in Estremo oriente offrì a Belloni l'opportunità di studiare i recuperi subacquei giapponesi delle navi russe affondate a Chemulpo, in Corea. Si trattava dei relitti della guerra russo-giapponese dove le navi da battaglia russe vennero annientate dal dinamismo delle navi giapponesi, un confronto navale commentato in tutto il mondo.
Belloni esaminò le operazioni di ripristino, tanto da farne una relazione professionale per la Marina (attinente al suo futuro lavoro). Le fotografie dei recuperi si trovano negli archivi fotografici di Belloni e di Sansoni. Entrambi erano dotati di macchina fotografica.
Belloni, malato di otite, con conseguente sordità, fu presto congedato dalla Marina, passando alla Fiat San Giorgio per il collaudo dei sommergibili. Convinto interventista nella prima guerra mondiale, rubò addirittura un sommergibile (compreso l'equipaggio!) alla Marina, portandolo in Corsica, per azioni contro l'Austra-Ungheria a favore della Russia, per forzare la mano all'Italia. Non ebbe successo, ma non subì le conseguenze che un atto così grave comportava.
Dopo la Grande guerra ebbe in affitto dalla Regia Marina il sommergibile Ferraris, con cui si portò in Mar Rosso, per la pesca delle perle e i recuperi, altra audace impresa non da poco.
Belloni fu inventore di attrezzature speciali tra cui la tuta subacquea e l'autorespiratore, titolare di numerosi brevetti, poi collaboratore tecnico degli assaltatori nella seconda guerra mondiale. Con le sue attrezzature vennero compiute famose imprese, anche se incontrò sempre resistenze nella Marina, troppo incline a preferire attrezzature estere.
Geniale, sempre avanti ai tempi, Belloni si dedicò nel dopoguerra anche all'energia solare.
Nonostante la perdita con la guerra dei suoi documenti, riuscì a lasciare un diario della sua vita, con il preciso scopo di attrarre i giovani al mare, alle sue attività. Certamente fu una figura eccezionale e fuori dal comune, che non viene ricordata come avrebbe meritato.
Segnaliamo il libro “Cinquant'anni di mare”, edito da Mursia, la sua autobiografia a cura di Achille Rastelli.
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