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Scrivici |I Diari di Guido Sansoni, dal 15 agosto 1900.
- Splendidi diari e immagini. -
Il giovane Guido Sansoni.
Ringraziamo Arturo Sansoni per averci permesso la consultazione dei diari di Guido.
Sono entrato oggi in Accademia, il 15 agosto 1900...
Comincia così una serie di affascinanti diari di un ufficiale della Regia Marina agli inizi del novecento che ci porta lontano a vivere in ogni dettaglio gli eventi di una carriera. Dalle crociere con la Vespucci, antenata delle nave scuola che conosciamo, alle navi da guerra, dalla lontana Cina della corsa Pechino-Parigi con l’Itala, alle guerre mediterranee di Libia e dell’Adriatico, dall’America alle onorificenze di un personaggio fuori dal comune. Narrazioni accurate e ricche di umanità, insieme a cartine e portolani, con i dati tecnici di un vero professionista uniti ad estesi reportage fotografici di qualità. Un viaggio nei viaggi che meriterebbe una grande pubblicazione editoriale e che anticipiamo qui per i nostri visitatori. E’ materiale mai pubblicato prima.
“Sono entrato nella R.Accademia Navale il 15 agosto. Fin dall’infanzia ho desiderato di divenir marinaio; ho aspettato lungamente questo giorno, mi ci sono preparato; eppure il cambiamento di vita è stato così improvviso e totale da produrre in me un’impressione molto più viva di quella che m’aspettavo: e più che dal genere nuovo di occupazioni sono stato colpito dal nuovo ambiente in cui ho cominciato a vivere. La disciplina militare, la comunanza di vita, il pensiero costante che tutte le nostre azioni in avvenire debbano tendere allo scopo comune del bene della Patria e del Re, mi hanno già vincolato e stretto ai miei compagni con un senso di affetto e nello stesso tempo di fierezza. Inoltre il trovarmi solo aumenta di molto la mia responsabilità e mi fa pensare ed agire con una serietà maggiore di quella usata fin qui.”
Siamo solo alla prima pagina e già ci rendiamo conto di una insolita capacità di narrare i propri pensieri: sensibilità espressa con linguaggio forbito a soli diciotto anni. Ma da dove viene Guido Sansoni? Qual è la sua famiglia? La risposta a queste domande la fornisce Arturo Sansoni, attuale discendente di quella famiglia.
Le prime righe del Foglio Matricolare, con l'ingresso di Guido in Accademia come Allievo.
Arturo Sansoni ci racconta di Guido.
“Guido nacque a Reggio Calabria nel 1882, primo di due Figli maschi, dal Prof. Ing. Francesco Sansoni, nativo di Ravenna, laureato al Politecnico di Milano, Consigliere del Touring Club Italiano, Ingegnere Capo della Provincia di Reggio Calabria, poi diventato Professore di Scienza delle Costruzioni al Politecnico di Padova (dopo essere stato Ingegnere capo sia di Padova che di Pesaro). Francesco Sansoni era un bibliofilo, conosceva francese e inglese (come testimonia parte della sua biblioteca) e voleva imparare il russo. Purtroppo la giovane moglie subì una gravissima emorragia da parto, alla nascita del secondo figlio maschio Arturo (ecco perché io mi chiamo cosi'). Ne riportò danni permanenti alla mente e fu necessario ricoverarla per sempre nel Manicomio di Padova, che fu appunto costruito da Francesco Sansoni. Il professore allevò da solo (con una balia) i due figli, educandoli allo studio scientifico, alla cultura e alla morale democratica. Da tanto Padre, emergono due figli con spiccate personalità' e significative comunanze: entrambi diverranno Ingegneri come il padre, Guido attraverso una carriera in Marina e Arturo con una carriera civile nella costruzione di strade in tutto il mondo.”
Non raccontiamo altro per non anticipare quanto scopriremo strada facendo.
“Per tornare a Guido, dai racconti di mia madre, le varie foto e la documentazione scritta, emerge
il ritratto di una persona, aperta e semplice, di fermi principi, amante della vita e ricca di curiosità ed interessi, dotata di un forte spirito di osservazione e di libertà. Nelle foto spontanee è sempre sorridente e si percepisce la consapevolezza di una vita realizzata secondo i suoi desideri.”
La prima pagina dei diari.
Torniamo ora in Accademia Navale a Livorno nel 1900.
“Ciò che più mi ha commosso durante il soggiorno all’Accademia è stata la Messa: davanti all’altare , nel raccoglimento generale ho sentito più vivamente che mai , che le nostre vite sono collegate da un comune destino e la preghiera per il defunto Re e l’evviva per il suo successore…”
Sta parlando di Umberto I assassinato a Monza, fatto tragico contemporaneo che colloca temporalmente il racconto. Ricordiamo che nello stesso giorno in cui Guido entrava in Accademia, le forze internazionali riuscivano finalmente ad entrare in Pechino, durante la rivolta dei Boxer, salvando da sicuro massacro gli italiani e altri occidentali là presenti. Il contingente italiano mandato in soccorso dall’Italia aveva ricevuto un intenso messaggio di incoraggiamento proprio da Umberto I, poco prima dell’attentato. Erano fatti nazionali e internazionali di cui non si parla nel diario, ma erano noti a tutti in quel periodo.
“…abbiamo principiato l’istruzione marinaresca salendo spesse volte sugli alberi dell’”Alfredo Cappellini”, brigantino la cui coperta è fissata insieme a tutta l’alberatura nel cortile dell’Accademia.”
“Domattina imbarcheremo sul Vespucci e abbandoneremo Livorno, cominciando la campagna. Questo pensiero non mi scoraggia punto, ma non suscita più in me la gioia spensierata di un tempo…”
Saranno ben 5 le crociere sul Vespucci. Una anche invernale. Anche in America. L’America di inizio novecento, raccontata da un ufficiale italiano, preparato e sensibile.
Sono veramente tantissime le pagine scritte da Guido, calligrafia chiara, inchiostro con poche cancellature, in un italiano che non mostra affatto i suoi centodieci anni.
Continua...
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