Post
  | Home |
Database |
Cerca nel sito |
Novità |
Mappa del sito |
Bibliografia |
Scrivici |Il cacciatorpediniere Espero
- Scheda tecnica e affondamento dell'Espero in combattimento -
Il Cacciatorpediniere Espero in una fotografia gentilmente fornita dal nipote di Armando Caligaris (1913 - 1989), marinaio sull'Espero dal 1931 al 1936
Il cacciatorpediniere Espero accompagnò l'Incrociatore Trento nel viaggio di andata della Missione in Estremo Oriente nel 1932. Dopo la scheda tecnica descriviamo l'episodio bellico che portò al suo affondamento.
28 giugno 1940
Il cacciatorpediniere Espero guidava un convoglio veloce di trasporto truppe e materiali per l'Africa insieme con i cacciatorpediniere Ostro e Zeffiro. Portavano 162 camicie nere per Tobruk, insieme a 120 tonnellate di munizioni e 10 cannoni anticarro. Era una missione pericolosa per la vicinanza della rotta alle basi nemiche, ma era motivata dall'urgenza.
La squadra inglese del viceammiraglio Tovey, composta da 5 incrociatori, a conoscenza del convoglio grazie alla decifrazione dei piani della Regia Marina, lo attendeva e lo intercettò nel tardo pomeriggio.
I cacciatorpediniere italiani furono colti di sorpresa quando iniziarono ad arrivare le prime salve ad una distanza di circa sedici chilometri. Accostarono e forzarono al massimo l'andatura per sottrarsi a distruzione certa. Il cacciatorpediniere Espero, forte dei 39 nodi di velocità massima in prova, poteva teoricamente distanziare gli incrociatori, ma era sovraccarico e doveva attuare manovre diversive per sottrarsi al tiro. Per cui la distanza lentamente diminuiva. Non era nemmeno possibile dividersi, perché anche gli inglesi si erano divisi in due gruppi ai lati e avevano un numero di unità sufficiente per inseguire ogni cacciatorpediniere ed affondarlo. Così il comandante Enrico Baroni decise di sacrificare l'Espero a vantaggio degli altri due. Un cacciatorpediniere con 4 cannoni impegnò per più di due ore 5 incrociatori con 48 cannoni, che spararono l'anomala quantità di 5000 proiettili, di cui 1600 del prezioso calibro principale (si tenga conto che in quel momento la scorta della base di Alessandria era di 800 proiettili). Le manovre dell'Espero costringevano gli incrociatori a non avvicinarsi troppo per evitare eventuali siluri, facendo guadagnare preziosa distanza agli altri cacciatorpediniere (portandosi fuori tiro potevano avere rotta rettilinea, erogando la massima velocità).
Alla fine il cacciatorpediniere Espero, ormai distrutto dai colpi ricevuti, si fermò continuando a sparare fino alla scomparsa sott'acqua (secondo fonte inglese). Furono raccolti 47 superstiti. Fra di essi non vi era il comandante Baroni, che aveva voluto affondare con la nave (secondo la tradizione). Sarebbe stato decorato con Medaglia d'Oro al Valor Militare Alla Memoria.
Scheda Tecnica del Cacciatorpediniere Espero
Continua...
Visita la Galleria di immagini
84