Post
  | Home |
Database |
Cerca nel sito |
Novità |
Mappa del sito |
Bibliografia |
Scrivici |L'inno dei sommergibilisti
Sfiorano l’onde nere
nella fitta oscurità,
dalle torrette fiere
ogni sguardo attento sta.
Taciti ed invisibili
partono i sommergibili.
Cuori e motori d’assaltatori
contro l’Immensità.
Andar pel vasto mar
ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino.
Colpir e seppellir
ogni nemico che s’incontra sul cammino.
E’ così che vive il marinar
nel profondo cuor
del sonante mar.
Del nemico e dell’avversità
se ne infischia perché sa
che vincerà.
Giù sotto l’onda grigia
di foschia nell’albeggiar,
una torretta bigia
spia la preda al suo passar.
Scatta dal sommergibile,
rapido ed infallibile,
dritto e sicuro
batte il siluro,
schianta, sconvolge il mar.
Ora sull’onda azzurra
nella luce mattinal,
ogni motor sussurra
come un canto trionfal.
Ai porti inaccessibili
tornano i sommergibili;
ogni bandiera che batte fiera
una vittoria val.
Omaggio ai sommergibilisti
Pubblichiamo con piacere questo articolo gentilmente inviato da Marino Miccoli, che ha già collaborato con noi.
LA CANZONE DEI SOMMERGIBILI.
Ogni reparto delle Forze Armate ha un suo inno che costituisce un simbolo sonoro dei propri valori, rappresenta un elemento di forte coesione che richiama la tradizione storica del reparto, rammenta tutti coloro che in passato ne hanno fatto parte e che per quei valori sono caduti.
La maggior parte degli inni nacque nel periodo compreso tra la prima e la seconda guerra mondiale; molti non erano altro che versioni modificate di canti preesistenti, in particolare di quelli che caratterizzarono il primo conflitto mondiale. Tra i più conosciuti, numerosi sono quelli che erano cantati dagli Alpini.
I nuovi brani furono composti a seguito della creazione dei nuovi corpi e delle diverse specializzazioni delle Forze Armate: aeronautica, carristi, paracadutisti e sommergibilisti. Possiamo affermare che con il progredire dell’innovazione tecnologica la nascita di nuovi inni procedeva di pari passo.
I temi ricorrenti sono quelli caratteristici delle canzoni di guerra, come combattere in difesa e per l’onore della Patria, essere fiduciosi nella vittoria finale, esaltare il grande valore del reparto/specialità a cui si appartiene.
Questi inni, orecchiabili e facili da memorizzare, erano cantati durante la marcia, nelle sfilate o durante l’addestramento formale; essi contribuivano a compattare tutti i componenti del reparto, ne aumentavano lo spirito di corpo e rendevano orgogliosi tutti coloro che ne facevano parte.
Correva l’anno 1941 quando l’O.N.D. (OPERA NAZIONALE DOPOLAVORO) indisse un concorso per musica e canzoni patriottiche. “La canzone dei sommergibili” scritta da “Zorro” (pseudonimo del commediografo e giornalista Guglielmo Giannini) fu musicata dal maestro Mario Ruccione (un musicista palermitano fecondo e “vulcanico”) si classificò seconda. Il suo semplice ritmo e le sue parole facili da ricordare resero ben presto questa Canzone assai popolare fino ad assurgere a essere considerata un vero e proprio Inno dei Sommergibilisti.
Al proposito vi dico che non dimenticherò mai gli occhi bagnati dalle lacrime e la profonda commozione dei miei congiunti (mio padre, i miei zii) che hanno prestato servizio militare nella Regia Marina nel riascoltare questo Inno, del quale a distanza di decenni ne ricordavano tutti i bellissimi versi.
Questo mio modesto scritto vuole rappresentare anche un modesto omaggio a loro e a tutti i sommergibilisti d’Italia. Viva i Sommergibilisti!
Marino Miccoli
27