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Scrivici |Un superstite del Trento – Sergio Fantini
- Ricordi della Regia Nave Trento -
Gli spezzini del Trento a prora, l'aereo catapultabile dietro di loro. Sergio Fantini è il terzo in alto da sinistra.
Ringraziamo Simone Fantini per averci gentilmente fornito immagini e ricordi del nonno Sergio.
Servizio e imbarco sull'Incrociatore Trento
Riceviamo e pubblichiamo alcune immagini di Sergio Fantini, marinaio imbarcato sull'Incrociatore Trento durante il conflitto, fino all'affondamento della nave. Foto, documenti, brevi racconti, sono sufficienti per ricostruire alcuni momenti dell'esperienza bellica sul Regio Incrociatore Trento.
Sergio, classe 1920, fu imbarcato sul Trento dal 11/6/1940 (il giorno dopo l'entrata in guerra) fino al 15/6/1942 (data dell'affondamento), a parte una breve interruzione di circa un mese e mezzo nel giugno '41.
Durante l'intenso impiego della nave in Mediterraneo, prese parte alle battaglie di Punta Stilo (9/7/1940), Capo Teulada (27/11/1940), Prima battaglia della Sirte (17/12/1941), Seconda battaglia della Sirte (22/3/1942).
Due documenti del Ministero della Marina riportano questi meriti di guerra.
Oltre alle operazioni con la Flotta, il Trento fu anche impiegato più volte nella scorta convogli per l'Africa.
L'immagine del gruppo di marinai di La Spezia a bordo è una delle prime, scattata il 10/7/1940 all'indomani della battaglia di Punta Stilo. Sul grande incrociatore i marinai provenienti da una stessa città o regione erano soliti fare gruppo e farsi ritrarre assieme (come abbiamo già pubblicato, per i milanesi, i bresciani,...).
Sergio sul ponte durante una scorta convogli, al forno del pane e in una esercitazione. Nella foto della compagnia da sbarco è alla sinistra del bambino.
La guerra
Alle missioni di protezione del traffico mercantile si riferisce la foto diurna, con il salvagente, del Natale 1941, durante la scorta di un convoglio per Bengasi. La foto venne scattata una settimana dopo la Prima battaglia della Sirte.
Nella stessa occasione Sergio è ritratto davanti a un forno di bordo mentre svolge la mansione di fornaio. Colpisce la nota sul retro della foto, dove scrive: “ ...non volevo inviartela perché so che non puoi vedermi esercitare il mestiere di fornaio.” Un lavoro umile che svolgeva nella vita civile. Poi aggiunge: “Però quando sarò borghese?” Pur nel turbine della guerra il pensiero correva a quando tutto sarebbe finito, tornando alla normalità.
Un'altra immagine (non datata) ritrae una compagnia da sbarco durante un'esercitazione. Si trattava di una normale attività che poteva essere svolta da personale selezionato, ma appartenente all'equipaggio, anche se la guerra in Mediterraneo rendeva tale impiego assai improbabile.
Sergio Fantini al suo Posto di Combattimento, sul Trento.
In combattimento
In una immagine del 22/2/1942 Sergio si trova al Posto di combattimento, alle armi antiaeree. Tra breve sarebbe avvenuta la seconda battaglia della Sirte. Sergio scrive che si tratta di una scorta di un convoglio verso Tripoli e che un convoglio inglese per Malta è stato distrutto.
La guerra aeronavale è in piena intensità e gli attacchi dal cielo sono sempre più pericolosi. Solo quattro mesi dopo la nave sarà silurata e affondata.
Ritratto di Sergio Fantini. La Croce al merito di guerra.
L'affondamento e la salvezza
Il 15/6/1942, durante la grande Battaglia di Mezzo Giugno, l'Incrociatore Trento si spinse con la Squadra e le corazzate verso sudest, per intercettare uno dei due convogli britannici per Malta. L'operazione fu un successo perché costrinse la Marina britannica, mercantili e scorta, a rinunciare invertire la rotta. Ma il Trento venne colpito da un aerosilurante e immobilizzato. Poche ore dopo, era ancora silurato da un sommergibile, affondando rapidamente con alto numero di vittime (circa metà dell'equipaggio).
Il nipote Simone ci ha scritto:
“mio nonno quando ero piccolo era solito mostrarmi una lunga cicatrice sul braccio, dicendomi "la vedi questa ferita? Sono stato colpito e poco dopo mi sono trovato in mare, mentre il Trento stava affondando.”
Nonostante la ferita e la permanenza di ore in mare aperto, riuscì a salvarsi. Disse: “ho visto uomini andare giù come grappoli (annegare )”. Molti paradossalmente non sapevano nuotare e alcuni tentarono di aggrapparsi a lui rischiando di farlo annegare. Solo divincolandosi poté sopravvivere.
Quando si è piccoli e inconsapevoli, questi racconti vengono quasi vissuti come fantastiche storie. Oggi in età adulta, ti rendi conto del coraggio dell'eroismo e dell'amor di patria che persone come mio nonno avevano in quei momenti.”
Il Furiere S. Sergio Fantini ebbe la Croce al merito di Guerra, per la vicenda dell'affondamento, perché in tale emergenza “disimpegnava i propri compiti, con coraggio, abnegazione e sentimento del dovere”(frase prestampata sul documento, ma anche requisito per la decorazione).
Nota: ci sono giunti altre segnalazioni e immagini di marinai imbarcati sul Trento. Ne parliamo in una pagina successiva.
Continua...
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