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Scrivici |I marinai del Trento - Pietro D'aleo nel 1929
- Un giovane marinaio, una giovane nave. -
Pietro D'aleo, Marinaio, matricola 94685.
Ringraziamo Francesco D'aleo per il racconto del padre Pietro.
Il Regio Incrociatore Trento era una nave che lasciò un segno profondo in tutti coloro che vi furono imbarcati. Non sappiamo se fossero le sue dimensioni, la modernità del suo aspetto, o qualche altra caratteristica indefinibile. Già altri ci hanno scritto trasmettendoci queste emozioni e questa volta riceviamo la storia di un marinaio alla prima esperienza, un pescatore siciliano sul Trento. Erano anche i primi anni della nave, varata da poco. Un giovane marinaio su una giovane nave, per quanto grande. Così Francesco D’Aleo ci scrive da Mazara del Vallo per raccontare la storia del padre, marinaio del Trento:
"Mio padre Pietro D’aleo è stato imbarcato sulla Regia Nave Trento per circa due anni (nel 1929-1930). Mio padre è poi scomparso in mare nel 1960, quando io avevo solo 3 mesi. Io ero l’ultimo di quattro figli. Da parte mia c’è sempre stata la voglia di conoscere qualcosa in più su di lui, di sapere il più possibile anche attraverso documenti o foto ma purtroppo non ho quasi niente. La mancanza della figura paterna nella vita di ognuno, specialmente nell’adolescenza, è una delle cose più brutte che la vita può riservare ad un essere umano, perché si cerca sempre di trovare questa figura nelle persone più grandi e rimane un vuoto dentro che si porta per tutto il resto della vita. Grazie all’aiuto di alcune persone che gli sono state vicine, sentendo parte dei suoi racconti, ho potuto ricostruire la sua breve esperienza marittima. Ecco dunque alcune parti della storia."
Nella foto il Trento dei primi anni (con il tripode, poi modificato). Nel libretto personale le date dell'imbarco e il congedo.
"Mi chiamo Pietro D’aleo, sono nato il 16 Aprile 1909, ultimo di tre figli dopo tre sorelle ed un fratello più grandi, decisi di imbarcarmi all’età di 20 anni. Fin da sempre ho avuto la passione per il mare, il mio sogno era quello di poter diventare un marinaio ed indossare quella magnifica divisa bianca che adoravo: l’esperienza della R.N.Trento è stata la più bella della mia vita.
Il 15 febbraio 1929 (Porto di Palermo), era il mio primo giorno d’imbarco, ero molto emozionato, un’esperienza nuova rispetto a quelle fatte nei pescherecci locali ,arrivato all’enorme porto di Palermo ,vidi quest’enorme “barcone” approdato , mi tremavano le gambe a pensare di dover stare tanti mesi lì, lontano dalla mia famiglia, dalle mie cose, eppure qualcosa mi diceva che quell’incrociatore aveva qualcosa di speciale, sapeva trasmettermi una sensazione di tranquillità e una voglia di partire “all’avventura “, guardandola ti sentivi impotente dinanzi ad quell’enorme distesa di ferro lunga duecento metri circa. Quando partimmo, verso l’una e mezza del pomeriggio, iniziai a fare amicizia con alcuni marinai, erano lì anche loro, chi più spaventato, soprattutto del nuovo, di ciò che li attendeva in questi lunghi mesi, chi molto emozionato come me, di fare quest’altra esperienza . La giornata era molto bella, il mare era calmo, il panorama era molto bello, specialmente quando si saliva a prua , si vedevano le onde del mare scontrarsi contro la punta dell’enorme barcone. Con il passare dei giorni iniziai a fare amicizia con un capo cannoniere di nome Giuseppe, diventammo quasi come fratelli, anche lui era nella mia stessa situazione, aveva lasciato tutto ed il pensiero era sempre rivolto alla sua famiglia. La prima cosa che mi disse fu: ”Il mare sa esserti amico ma può trasformarsi anche nel peggiore nemico”, questa frase mi restò impressa perché effettivamente aveva ragione.
Dopo alcuni mesi di navigazione , già andavo prendendo confidenza con i ritmi che dovevo mantenere a bordo, a soli 20 anni non si ha molta esperienza, eppure dovevo mettermi in testa che dovevo eseguire gli ordini dei superiori alla perfezione in quanto c’erano delle regole da rispettare, bisognava apprendere il tutto velocemente, imparando anche dagli altri marinai. Quel vecchio proverbio che mio padre mi insegnò: ”Chi fa da sé fa per tre” mi ha sempre aiutato nei momenti di grande sconforto. A bordo di quella nave, il tempo passava inesorabile, svegliandomi mi ritrovavo già al pomeriggio senza rendermene conto fino ad arrivare alla sera. Quando capitavano quei momenti di svago si rideva ,si scherzava e si cantava anche con gli altri marinai , c’era Leonardo con la sua inseparabile chitarra, suonava per rendere allegra la serata, Matteo (altro marinaio) adorava cantare, lo faceva tutti i minuti per distogliere il pensiero dai problemi che lo assillavano, noi di conseguenza lo accompagnavamo in coro, infine Mario per concludere la serata raccontava sempre qualche barzelletta divertente.
I mesi passavano, era già l’ottavo mese di navigazione e di conseguenza mi mancava molto la terra ferma, mancavano altri quattro giorni al rientro e finalmente potevo abbracciare la mia famiglia."
"Dopo essere stato congedato nel 1931, mio padre continuò a navigare, fino a quando il 5 maggio del 1960 durante la navigazione, nel momento in cui calarono le reti in mare , rimase impigliato e cadde in acqua . Da quel momento non riuscirono più a recuperarlo per via del maltempo e neanche fu ritrovato il suo corpo."
Equipaggio del Trento nell'aprile 1929 a La Spezia. Probabilmente Pietro D'aleo è presente, ma la leggibilità dell'immagine è scarsa. Da "Incrociatori pesanti italiani nella II G.M." - Edizioni Dell'Ateneo e Bizzarri.
Il Trento dei primi anni.
Il Trento era stato completato, con la consegna ufficiale alla Regia Marina, il 3 aprile del 1929 e quindi Pietro era salito su una nave nuovissima, che ancora odorava di vernice. La nave aveva a prora un alto tripode (a tre sostegni) che si sarebbe rivelato instabile con eccessive vibrazioni. Ci sembra infatti di riconoscerlo nelle foto. Il 11 maggio 1929 saliva sulla nave l'Ammiraglio di Divisione Ferdinando di Savoia e il Trento iniziava l'attività con una crociera a Barcellona. Dal luglio 1929 il Trento partì da La Spezia per compiere una crociera in Sud America, toccando le Isole di Capo Verde, Rio di Janeiro, Santos, Montevideo, Buenos Aires, Ilha Grande, Bahia, Las Palmas, Tangeri e infine La Spezia il 10 ottobre. Nell'autunno 1930 il Trento svolse una crociera nel Mediterraneo Orientale. Fu poi la volta di un ciclo di lavori che comportarono la sostituzione del tripode con un pentapode: si conclusero nell'estate 1931. La prima missione successiva sarebbe stata in Estremo Oriente.
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