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Scrivici |Approfondimenti su Mezzo Giugno 1942 - parte II
- Attività belliche aeronavali -
Caccia britannico colpito e in procinto di rovesciarsi e affondare. Si tratta probabilmente del caccia Bedouin (Rivista della Regia Aeronautica - Supplemento Speciale del 21 giungo 1942).
Tipi di attività presenti nella battaglia
11 - bombardamenti pesanti
Un gruppo di bombardieri quadrimotori Consolidated B.24 Liberator (trenta metri di apertura alare, cinque tonnellate di bombe) bombardarono la Littorio e colpirono di striscio la torre prodiera. Per uno sportellino rimasto aperto (il coperchio corazzato dell'ottica di mira del telemetro) morì un cannoniere e altri dodici rimasero feriti, mentre non vi furono danni alle armi.
12 - bombardamenti in picchiata
Un attacco di bimotori Ju.88 aveva danneggiato la City of Calcutta, impedendole di partecipare al convoglio Vigorous. Gli Stuka (Ju. 87) colpirono e affondarono il piroscafo Chant, incendiarono la petroliera Kentucky, colpirono e affondarono il caccia Ithuriel, danneggiarono gravemente il piroscafo Burdwan. Anche l'incrociatore Birmingham fu gravemente colpito da bombardieri in picchiata tedeschi.
13 - attacchi di aerosiluranti
I caccia Bedouin fu affondato da un nostro Savoia-Marchetti SM 79, aerosilurante. Un aerosilurante Bristol Beaufort colpì a prora la Littorio, riducendone la velocità a venti nodi. Il Trento fu immobilizzato da un siluramento ravvicinato di un Bristol Beaufort. L'incrociatore Liverpool ebbe le macchine distrutte da un siluro di un nostro SM 79.
14 - attacco combinato di bombardieri e aerosiluranti
Per dividere la contraerea e disorientare la difesa si utilizzò l’attacco contemporaneo, da entrambe le parti, sia nel bombardamento britannico della Littorio che negli attacchi italo-tedeschi ai convogli .
15 - schieramenti mobili di sommergibili
Contro le due probabili direttrici di attacco da nord della flotta italiana, a occidente e oriente di Malta, furono dislocati ventidue sommergibili britannici. Analoghi spiegamenti furono effettuati dalle forze italo-tedesche, con sommergibili e motosiluranti. Per intercettare il convoglio da Gibilterra i sommergibili italiani furono disposti in due file perpendicolari alla rotta nemica, a sufficiente distanza perché almeno una delle due venisse attraversata di notte. Il sommergibile Giada poté infatti attaccare grazie ad una precedente segnalazione.
16 - attacchi di sommergibili con siluri
L’incrociatore Trento fu affondato al mattino dal sommergibile P.35. Lo stesso sommergibile lanciò quattro siluri contro La Vittorio Veneto, senza successo. Il sommergibile tedesco U.205 affondò di notte l’incrociatore inglese Hermione. I nostri sommergibili Uarsciek e Giada lanciarono siluri senza successo contro le navi del convoglio Harpoon. Il Giada fu sottoposto a caccia prolungata antisom dopo l'attacco.
17 - attacchi di motosiluranti
Motosiluranti tedesche colpirono l’incrociatore Newcastle e il caccia Hasty (che dovette essere affondato).
18 - autoaffondamenti
Il caccia australiano Nestor fu autoaffondato per i gravi danni riportati. Anche per Burdwan e Kentucky fu deciso l'autoaffondamento, ma andarono a fondo comunque per le successive cannonate degli incrociatori italiani e per i siluri dei Savoia-Marchetti. Il caccia Airedale fu autoffondato. La decisione di autoaffondarsi è difficile ma se le condizioni sono senza speranza (incapacità di muoversi a velocità sufficiente), è preferibile alla inutile perdita dell'equipaggio o al rischio che il nemico si impadronisca della nave.
19 - rilevamenti radar (da entrambe le parti)
La formazione navale dell’Ammiraglio Iachino era preceduta dal caccia Legionario dotato del radar (radiolocalizzatore tedesco De.Te). Negli scontri i caccia britannici erano avvantaggiati contro le navi italiane, dall'uso del radar nel tiro.
20 - uso dei campi minati
Da Zara aveva manovrato i suoi incrociatori cercando di costringere i Britannici ad accostare ad est in coincidenza di uno sbarramento subacqueo (nome: A7) di mine italiane disposte sull'asse nord-sud, perpendicolare alla rotta verso Malta. I campi minati erano disposti in 6 file: 2 contro il dragaggio, 2 profonde, contro i sommergibili, e le 2 centrali per le navi. Nell’ingresso a Malta gli scampati agli attacchi finirono nel buio (a causa dei ritardi) su un campo di mine che provocò l’affondamento del caccia Kujawiak all'imboccatura del porto e danni ad altre navi (tre caccia, una nave da carico, un dragamine).
Continua...
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