Post
  | Home |
Database |
Cerca nel sito |
Novità |
Mappa del sito |
Bibliografia |
Scrivici |Gli Assaltatori della Regia Marina
- Le imprese dei mezzi d'assalto subacquei e di superficie -
Il più famoso mezzo d'assalto: il Siluro a Lenta Corsa (SLC), conosciuto in gergo come "maiale"
Attacchi degli assaltatori italiani
Nella Prima Guerra Mondiale, nel conflitto con l’Austria in Adriatico, gli Italiani avevano compiuto attacchi audaci e dimostrativi, tra cui tentativi di forzare i porti e azioni con veloci motoscafi siluranti, tra cui la Beffa di Buccari, a cui partecipò D’Annunzio. Nascevano i MAS, sigla di Motobarca Armata Svan, dal nome del cantiere d’origine Svan (= Società Veneziana Automobili Nautiche). La sigla assumeva il significato di Motoscafi Anti Sommergibili e D’Annunzio assegnava alla sigla ancora un nuovo significato: Memento Audere Semper (= ricordati di osare, sempre). La guerra si concludeva con l’affondamento della corazzata Viribus Unitis da parte di Rossetti e Paolucci, usando una mignatta esplosiva dotata di propulsione e portata sotto la nave, con una tecnica che anticipava quelle più perfezionate che sarebbero state impiegate nel secondo conflitto mondiale. Nel 1935 progressi e prove portavano alla costruzione dei primi SLC (=Siluri a Lenta Corsa) da parte delle Officine San Benedetto di La Spezia. Erano in pratica dei siluri che venivano cavalcati da due assaltatori con respiratore ad ossigeno, permettendo la navigazione in immersione. Le loro dimensioni permettevano di superare le ostruzioni di reti a protezione dei porti, tagliando o sollevandone le maglie. Giunti sotto la nave, la testa del siluro (due quintali di tritolo, con spoletta a tempo), veniva sganciata e attaccata con un cavo alle alette di rollio della nave, o al limite lasciata sotto (la profondità in porto è minima) con effetti distruttivi non molto inferiori. Gli SLC, chiamati anche maiali dagli assaltatori, non potevano avere grande autonomia, per cui venivano normalmente portati in zona da un sommergibile attrezzato con cilindri contenitori sul ponte. Gli assaltatori erano allenati a portare cariche esplosive a nuoto, sufficienti a danneggiare o affondare le navi. Vennero realizzati pure sommergibili di piccole dimensioni per attacchi insidiosi, che in alternativa potevano essere trasportati sul posto da sommergibili maggiori. Oltre ai mezzi di assalto subacquei, vennero usati anche barchini esplosivi, motoscafi veloci dalla prua esplosiva che venivano lanciati contro il bersaglio. Il pilota si buttava in mare con un galleggiante poco prima dello schianto. Nella preparazione degli equipaggi della Decima Mas (il celebre reparto degli assaltatori italiani) si costituì una base segreta a Bocca di Serchio, situata vicino alla tenuta reale di San Rossore, a Pisa, in una casa colonica. In una zona appartata e selvaggia, gli assaltatori vivevano in comunità tra un allenamento e l’altro.
Gli obiettivi
Malta, Alessandria, Suda, Gibilterra erano importanti porti britannici del mediterraneo che divennero obiettivi degli assaltatori italiani della Decima Mas. Alessandria si associa con la più famosa e proficua azione, il grave danneggiamento di due navi da battaglia, immobilizzate per molti mesi. Si utilizzarono gli SLC (chiamati anche “maiali”), portati in zona dal sommergibile Scirè. Le perdite subite dalla Royal Navy costituirono un importante e temporaneo vantaggio che però non fu sfruttato adeguatamente dalla Regia Marina. Malta richiama la memoria di un grave insuccesso dei barchini esplosivi con molte perdite, causato da spionaggio e rilevazione radar. A Suda invece i barchini esplosivi eliminarono un incrociatore. Gibilterra, vicina a zone neutrali e quindi più esposta, fu il bersaglio del maggior numero di azioni. I primi attacchi furono effettuati con il supporto di un sommergibile che trasportava gli SLC. In seguito si decise di predisporre una base segreta sul posto. Le azioni partirono da Villa Carmela, o dalla nave cisterna Olterra, che fu attrezzata per l’uscita subacquea degli SLC. Il bilancio operativo della Decima Mas fino all’armistizio fu l’affondamento o danneggiamento di circa settantamila tonnellate di navi da guerra e centotrentamila tonnellate di naviglio mercantile: un grande successo per l’esiguo numero di risorse impiegate rispetto ai risultati. Molti assaltatori persero la vita o caddero prigionieri, ma nessuno può negare l’efficacia dimostrativa e l’efficienza distruttiva. Tanto che la Gran Bretagna, oltre che riconoscere il valore dei combattenti, decise di imitarne alcune tecniche predisponendo mezzi e personale.
Elenco delle principali azioni belliche
Bomba (Tunisia). Operazione GA1 per Alessandria, prevista il 22 agosto 1940: fallì per affondamento il 12 agosto del sommergibile Iride, che trasportava 4 SLC e della nave Monte Gargano, con molte vittime tra cui gli assaltatori, per attacco aereo.
Gibilterra. Operazione BG1 del 24 settembre 1940, con il sommergibile Scirè e 3 SLC: fu rinviata per il porto vuoto.
Alessandria. Operazione GA2 del 30 settembre 1941, con i sommergibili Scirè e Gondar: fallì con attacco e affondamento del Gondar.
Gibilterra. Operazione BG2 del 30 ottobre 1940, con il sommergibile Scirè e 3 SLC: fallì per guasti e malori, con cattura di assaltatori o fuga.
Suda (Creta). Operazione del 26 marzo 1941, con barchini esplosivi: affondò l’incrociatore York e danneggiò una petroliera.
Gibilterra. Operazione BG3 del 23 maggio 1941: con il sommergibile Scirè e 3 SLC: fallì senza essere stata scoperta. In questo caso era stata usata come base la pirocisterna Fulgor a Cadice per evitare agli assaltatori l’avvicinamento in sommergibile.
Malta. Operazione del 26 luglio 1941, con barchini esplosivi: fu scoperta con un grave bilancio di 15 vittime, oltre ai prigionieri.
Gibilterra. Operazione BG4 del 20 settembre 1941, con il sommergibile Scirè e 3 SLC: portò all’affondamento di 3 mercantili di 2444, 10983, 15893 tonnellate, senza alcuna perdita.
Alessandria. Operazione GA3 del 19 dicembre 1941, con il sommergibile Scirè e 3 SLC: ebbe grande successo con l’affondamento delle corazzate Valiant e Queen Elizabeth (entrambe da 30600 tonnellate), poi recuperate. Furono colpiti anche una cisterna da 7554 tonnellate e il caccia Jervis da 1690 tonnellate. Lo Scirè era al comando di Junio Valerio Borghese.
Alessandria. Operazione GA4 del 14 maggio 1942, del sommergibile Ambra con 3 SLC: fallì con cattura degli assaltatori.
Gibilterra. Operazione GG1 del 14 luglio 1942, da Villa Carmela con 12 assaltatori a nuoto dotati di cariche esplosive (chiamate cimici): portò al danneggiamento di 4 mercantili di 1575, 1494, 2497, 3899 tonnellate.
Haifa. Operazione SL1 del 10 agosto 1942, con il sommergibile Scirè e SLC: fallì per la scoperta e affondamento dello Scirè (al comando di Bruno Zelich).
El Daba (El Alamein). Operazione del 29 agosto 1942, con barchini esplosivi e siluranti: portò al danneggiamento del caccia Eridge di 1050 tonnellate.
Gibilterra. Operazione del 15 settembre 1942, con 3 assaltatori a nuoto e cariche esplosive: portò all’affondamento di un piroscafo da 1787 tonnellate.
Gibilterra. Operazione BG5 del 7 dicembre 1942, dalla nave Olterra con 3 SLC: fallì con vittime e prigionieri.
Algeri. Operazione del 11 dicembre 1942 con attacco misto: portò al danneggiamento di mercantili per 1493, 7041, 7174, 4558 tonnellate.
Gibilterra. Operazione BG6 del 7 maggio 1943, dalla nave Olterra con 3 SLC: portò all’affondamento di 3 mercantili di 7000, 7500, 4875 tonnellate.
Mersina e Alessandretta (Turchia). Operazioni individuali a nuoto di Luigi Ferraro con bauletti esplosivi nell’estate 1943: portarono all’affondamento di mercantili da 7000, 4914, 7000 tonnellate.
Gibilterra. Operazione BG7 del 24 agosto 1943, dalla nave Olterra con 3 SLC: portò all’affondamento di 3 mercantili di 10000, 6000, 7000 tonnellate.
Era pianificato anche un attacco a Gibilterra con il sommergibile Murena e mezzi di assalto per il 2 ottobre 1943, e azioni con sommergibile tascabile nel porto di New York, ma l’armistizio interruppe i preparativi. E’ da segnalare che gli assaltatori italiani operarono anche nel Mar Nero dall’estate 1942 al 1943 con motosiluranti MAS e sommergibili tascabili CB, che colsero importanti risultati con l’affondamento di tre sommergibili russi, e il danneggiamento di una nave e un incrociatore. Dopo l’armistizio e la divisione degli Italiani sotto opposte bandiere, gli assaltatori della Decima Mas militarono con la Repubblica Sociale Italiana mentre altri operavano con gli alleati.
180