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Scrivici |Storia della Cina - La situazione nel 1937-1939
- La presenza Giapponese in Cina e l'avvicinarsi del conflitto mondiale -
Auto nel quartiere giapponese di Shanghai (Trentoincina 1932)
Quanto esposto non pretende di rappresentare la storia ufficiale, ma solo
il punto di vista degli autori. E' soggettivo e può
contenere errori o imprecisioni, per cui si suggerisce di non usarlo per
ricerche e di rivolgersi a testi storici più qualificati.
Alcuni sono indicati in Bibliografia.
Alla fine del 1937 sembrava che il conflitto cino-giapponese fosse giunto alla sua fase risolutiva a profitto dei Giapponesi. La Cina invece aveva trovato insospetttate capacità di resistenza nella sua stessa estensione. Nel 1938 i Giapponesi occupavano Canton e Hankow. Il grosso delle forze cinesi era però ancora una volta sfuggito alle manovre di accerchiamento dei Giapponesi, per virtù della strategia di Chang-Kai-Sheck. Il Giappone aveva occupato circa un quarto della Cina, ne controllava le coste e le principali vie di comunicazione… Il mondo assisteva al conflitto con preoccupazione per i propri interessi in Estremo Oriente, e specialmente avverse all’iniziativa giapponese di creare la Nuova Asia erano le Potenze che maggiori interessi e privilegi avevano conseguiti nella vecchia Cina… fra tutti gli stati l’Italia era quello in migliori rapporti col Giappone. (estratti del Cap XXVI, Vol IV). E’ da segnalare la presenza nel 1937 a Shanghai del Battaglione dei Granatieri di Sardegna, proveniente da Addis Abeba, per cooperare alla difesa della Concessione Internazionale, insieme al Battaglione San Marco, elemento costante del presidio italiano in Cina. Durante un attacco aereo rimase mortalmente ferito il granatiere Antonio Padula, colpito da raffiche di mitragliatrice. La cannoniera americana Panay fu bombardata e affondata in un attacco aereo giapponese presso Nanking. Il corrispondente della Stampa Sandro Sandri che era a bordo, morì per le ferite delle schegge. Con lui si trovava anche Luigi Barzini del Corriere della Sera.
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