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Scrivici |Storia dei sommergibili
- Evoluzione e tecnica -
La logica evoluzione del sommergibile
L'attacco di sorpresa ha il massimo dell'efficacia, e l'attacco subacqueo mette in difficoltà anche l'avversario più potente.
Appena questo sogno divenne realizzabile, si cominciarono a costruire dei "sottomarini", cioè mezzi che operavano quasi esclusivamente in immersione. Sott'acqua si può usare solo il motore elettrico, perché non ha bisogno d'aria. E' silenzioso ma offre autonomia e velocità limitate. Così le prime azioni si limitavano a portare una carica esplosiva sotto navi ferme, all'ancora. Molto rischioso e non sempre praticabile. Il siluro, usato anche da mezzi di superficie, con la sua capacità di colpire a distanza, ridusse i rischi e ampliò le possibilità verso bersagli in movimento.
Ma per spostarsi e raggiungere le navi fu necessario affiancare al motore elettrico un motore a scoppio. Aumentò così il raggio d'azione, la velocità , le dimensioni, potendo ospitare cannoni per il combattimento fuor d'acqua. Il sottomarino si trasformò in "sommergibile", cioè in un vero battello capace di reggere il mare, di colpire sia fuori che sott'acqua. Ricorreva all'immersione solo al momento di attacchi insidiosi e soprattutto per la fuga con impunità. Con questa impostazione il sommergibile affrontò la prima guerra mondiale con grande successo, e con i dovuti miglioramenti si rimase fedeli a questa filosofia d'impiego fino alla metà della seconda guerra mondiale. Quando la lotta antisommergibile divenne più organizzata ed efficace, i sommergibili dovettero stare più spesso sott'acqua in condizioni di inferiorità. Si tornò dunque al concetto di sottomarino, che doveva essere più veloce e autonomo in immersione, ma solo i tedeschi riuscirono a compiere questa trasformazione. I sommergibili vennero dotati di prese d'aria schnorkel per navigare sotto il pelo dell'acqua con i motori diesel, i motori elettrici divennero talvolta più potenti di quelli diesel, cambiò la forma per avere meno resistenza sott'acqua, senza preoccuparsi più di come il battello reggeva il mare grosso in superficie. Si svilupparono prototipi per motorizzazioni a ciclo chiuso. Tutto questo avvenne troppo tardi per influenzare la guerra, e continuò nell'evoluzione dei sottomarini moderni, che molto ricavarono da quelle esperienze e progetti.
Cenni tecnici sul sommergibile
L'immersione del sommergibile avviene facendo entrare l'acqua all'interno dello scafo, nelle casse fatte per questo scopo. Questo aumento del peso porta a fondo il sommergibile. In realtà l'immersione sarebbe troppo lenta, per cui viene accelerata usando i timoni orizzontali e con la velocità di navigazione, il sommergibile si infila di slancio sotto le onde. Anche sott'acqua i movimenti sono effettuati con lo svuotamento/riempimento delle casse insieme con i timoni. Per riemergere ci vuole l'aria compressa che spinga via l'acqua dalle casse. Un guasto o una perdita ha conseguenze tragiche: mio padre stava per morire a causa di un topo rimasto schiacciato dentro una valvola che non chiudeva più.
Durante la fase di immersione rapida, bisogna chiudere tutti portelli e passare la spinta propulsiva sull'elica dai motori termici a quelli elettrici, chiudendo le prese d'aria. Bisogna allagare le casse e azionare i timoni. Sono operazioni di squadra la cui rapidità dipende dall'addestramento e dai limiti tecnici del sommergibile. I motori elettrici usano batterie che vengono ricaricate durante la navigazione in superficie. Una volta immerso, il sommergibile può portarsi appena sotto la superficie, facendo uscire il periscopio con il quale controllare visivamente i movimenti del nemico.
I siluri vengono predisposti, regolati e lanciati dalle camere di lancio a prua e a poppa.
Nella caccia antisommergibile si usano sistemi di rilevazione sonora, e dato che le navi sono sempre più veloci dei sommergibili immersi, questi non hanno modo di cavarsela se non facendo perdere il segnale appiattendosi sul fondo (a condizione che sia vicino), o con un contrattacco dove tentare il tutto per tutto. Una volta individuato, si attacca il sommergibile con bombe di profondità che vengono regolate al momento per esplodere alla profondità del sommergibile. Anche se esplodono abbastanza distanti, sono comunque efficaci dato che l'acqua, incomprimibile, trasmette a distanza la pressione dello scoppio.
Il sommergibile dispone in genere di un cannone in coperta, che non risente delle immersioni. Può anche avere mitragliere antiaeree. Ma le armi di superficie sono limitate, efficaci soprattutto con i mercantili o piccole unità.
Il sommergibile è particolarmente esposto in superficie agli attacchi aerei per la rapidità con cui avvengono. L'immersione è poco vantaggiosa perché si perde la visibilità dei movimenti dell'aereo, il cambiamento di propulsione dimezzerebbe la velocità e dall'alto la trasparenza dell'acqua rivelerebbe ancora la posizione. Ma anche la massima velocità di superficie è troppo bassa per evitare bombe e siluri, e le armi da difesa sono limitate. Inoltre un aereo con le armi di bordo può produrre danni sufficienti. Esaminando foto aeree di sei attacchi con successivo affondamento (U-185 -243 -426 -625 -848 -2534) non si nota alcun tentativo di immersione oppure si vede la schiuma della massima velocità. Se anche i comandanti tedeschi, che disponevano di una notevole velocità di immersione, preferivano rimanere emersi, è evidente che questa era l'alternativa con maggiori possibilità di successo.
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