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Scrivici |Rodi
- La tappa di Rodi nel viaggio in Cina dell'Incrociatore Trento -
Isola di Rodi in una carta nautica francese del 1740
Rodi e il Dodecaneso
Nel 1932 Rodi era italiana da vent'anni. L'isola faceva parte del Dodecaneso, un possedimento italiano di 14 isole nell'Egeo orientale, vicino alle coste della Turchia : Rodi, Calchi, Calino, Caso, Castelrosso, Coo, Lero, Lisso, Nisiro, Patino, Piscopi, Scarpanto, Stampalia, oltre a una quarantina di isolotti. Rodi e le isole dell'arcipelago, sulla costa dell'Asia Minore, facevano parte della Grecia Antica e avevano avuto grande sviluppo nel lontano passato, di cui conservano ancora bellissime tracce. Erano state sotto l'influenza dei Veneziani nel milleduecento e poi dei Genovesi, sotto il dominio dei cavalieri Gerosolimitiani, fino al 1522, anno in cui furono conquistate dai Turchi dopo un lungo assedio. La dominazione ottomana nei secoli depresse l'economia commerciale di Rodi e delle isole, sfruttate anche per il legname e lasciate in abbandono. Nel 1912 Rodi fu invasa da un contingente italiano, durante il governo colonialista di Giolitti, nel corso della guerra italo-turca iniziata l'anno prima per la conquista della Libia. Il pretesto era di eliminare una base di rifornimento turca per il Nord Africa, ma in realtà si voleva acquisire una posizione strategica nel Mediterraneo orientale. L'Italia aveva dunque liberato Rodi dai musulmani e l'occupazione avrebbe dovuto essere temporanea, anche perché le grandi potenze e la Grecia erano contrarie alla dominazione italiana. La Prima Guerra Mondiale, la posizione dell'Italia e la necessità da parte anglo-francese di acconsentire alle sue richieste, la favorirono. La successiva ascesa del Fascismo e la politica aggressiva di Mussolini portarono a tensioni e scontri con la Grecia, mentre veniva riconosciuto il possedimento italiano del Dodecaneso. Nel frattempo, nel 1922 era iniziata l'amministrazione illuminata del Governatore Italiano Mario Lago (proprio il personaggio della foto, con la fascia, che stringe la mano all'Ufficiale del Trento) il quale portò grandi trasformazioni nelle isole. Furono costruite strade, infrastrutture, scuole, alberghi, edifici pubblici. Furono intrapresi grandi restauri e furono ricostruiti edifici in stile, che oggi costituiscono attrattive turistiche.
Mario Lago, il Governatore Italiano di Rodi, in visita sull'Incrociatore Trento
A livello economico, culturale, e scolastico furono salvaguardati i diritti delle popolazioni locali e anche delle minoranze, armene, turche, ebraiche che potevano avere scuole con la loro lingua. Fu un periodo felice di ottimi rapporti con la popolazione e di grande sviluppo. Ma nel 1936 con il nuovo governatore, Cesare De Vecchi, fascista militante, cambiò il clima con una svolta autoritaria, di militarizzazione e di affermazione della italianità che portò ad un peggioramento dei rapporti con la popolazione. Durante la Seconda Guerra Mondiale Rodi e le isole rimasero sostanzialmente al fuori del principale teatro di operazioni, quasi isolate. Rodi, che era passata sotto il governatore Ammiraglio Inigo Campioni, disponeva di aeroporti e di un numeroso contingente italiano, mentre a Lero, al comando del Contrammiraglio Luigi Mascherpa, vi era una base navale.
Edificio dell'Istituto Archeologico, costruito dagli Italiani
Rodi dopo l'armistizio
Con l'armistizio (8 settembre 1943), gli Italiani, totalmente privi di ordini dallo Stato Maggiore, furono attaccati dai Tedeschi, che si erano preparati a questa eventualità. Rodi, incerta e divisa, capitolò rapidamente, mentre a Lero gli Italiani con un limitato aiuto inglese opposero una accanita resistenza allo sbarco tedesco dopo tremendi bombardamenti e lancio di paracadutisti. Anche a Coo si combatté. Ci furono molte uccisioni di ufficiali e militari italiani che si erano arresi dopo aver combattuto, come a Cefalonia. Campioni e Mascherpa sarebbero stati fucilati in Italia dalla Repubblica fascista di Salò. Gli Italiani ebbero circa 15000 morti nel Dodecaneso, di cui almeno dodicimila annegarono nelle navi che li portavano nei lager tedeschi e che furono affondate dagli Alleati (sul Donizetti, Orion, Petrella, si ebbero rispettivamente 1800, 4000, 6400 morti). Sotto l'occupazione tedesca ci fu la deportazione degli ebrei (1700 verso Auschwitz, di cui solo 139 si salvarono) e la popolazione delle isole soffrì la fame, con molte vittime, attenuata grazie all'intervento dell'amministrazione italiana rimasta. L'unica zona del Dodecaneso che la Gran Bretagna conquistò fu la sperduta isola di Castelrosso, la più orientale d'Europa. A Rodi, il 9 maggio 1945 sbarcarono i Britannici e la bandiera italiana venne ammainata. Nel 1947 si concluse l'occupazione alleata e subentrarono i militari greci, con il conseguente esodo di migliaia di civili italiani. L'annessione alla Grecia del Dodecaneso avvenne il 28 ottobre 1947.
Continua...
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