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Scrivici |Motivi della missione
- Le ragioni dell'intervento delle navi italiane in Cina -
La mappa originale della missione
Il viaggio in Cina: 5 febbraio - 30 giugno 1932
Perché una missione?
Le navi da guerra sono sempre state strumenti di promozione all'estero, grazie alla possibilità di raggiungere luoghi lontani ed esibire la forza militare di una nazione. Ambasciatrici per fini politici e per l’incremento degli scambi commerciali, sottolineavano le parole con l’autorevolezza dei cannoni. Quando c'era da appoggiare una iniziativa (o semplicemente trasportare truppe, funzionari, o civili), risolvevano situazioni difficili, ripagando l'onere della missione.
Perché in Oriente?
Le grandi potenze, tra cui l'Italia, erano da tempo presenti in Oriente con forze militari e navali. Dopo la guerra dei Boxer del 1900 la presenza si era fatta più stabile e rappresentativa. Tra il 1904 e il 1907 il Regio Incrociatore Marco Polo aveva portato in Cina la missione diplomatica, presieduta dal console Cesare Nerazzini, per rinnovare il trattato di amicizia, commercio e navigazione (trattato stipulato quarant'anni prima dal comandante Armijon della Pirocorvetta Magenta). Anche in quell'occasione si voleva proteggere la presenza italiana nella zona. La mappa della campagna del Marco Polo aveva molte tappe in comune con quella del Trento, incluse Shanghai e Nagasaki.
Perché nel 1932?
Era in corso la guerra cino-giapponese, con truppe giapponesi in territorio cinese, nelle stesse aree dove le potenze occidentali, tra cui l'Italia, avevano una propria presenza. C'era da difendere il proprio personale e anche mantenere la posizione strategica, in un momento di grande inaffidabilità. Il Battaglione San Marco, con le sue truppe da sbarco, doveva fungere da presidio.
Perché un incrociatore?
E' una nave adatta per gli oceani, imponente e di immagine, senza per questo essere impegnativa come una grande nave da battaglia, che sarebbe stata sproporzionata rispetto alle necessità. Poteva essere accompagnata da un'unità più piccola. Ecco quindi partire per la Cina l'incrociatore Trento e il cacciatorpediniere Espero.
Per quanto tempo? A che distanza?
Dal 5 Febbraio al 30 Giugno 1932 - 19.240 miglia circa 34.000 chilometri.
Rara immagine della pirocorvetta Magenta che a metà dell'ottocento si era recata in Oriente. Supplem. sulla Marina della Gazzetta del Popolo (marzo 1941).
Il Trento e l'Espero
L'Incrociatore Trento, varato a Livorno nel 1928, costituiva insieme al Trieste la classe dei nuovi incrociatori pesanti.
Gli incrociatori di questa classe erano chiamati "Washington" dalla Conferenza Navale (1921-1922) in cui erano state concordate le caratteristiche a cui tutte le nazioni avrebbero dovuto attenersi.
Fu fissato il calibro (203 mm) e il tonnellaggio massimo (10.000).
Ne scaturivano incrociatori poco corazzati, che quindi dovevano essere estremamente veloci.
Come perfezionamento della classe Trento, superando il tonnellaggio, furono sviluppati anche gli incrociatori della classe Zara e il Bolzano.
Il Trento con i suoi 150.000 cavalli rimase il più potente, capace di 35 nodi.
Andarono tutti perduti nel corso del Secondo Conflitto Mondiale nel Mediterraneo. Il Trento prese parte a tutti i principali scontri navali in Mediterraneo e fu affondato nella Battaglia di Mezzo Giugno del 1942. Il Fiume, il Pola e lo Zara furono distrutti a Capo Matapan. Il Trieste fu affondato nel 1943 nei dintorni dell'Isola della Maddalena. Il Gorizia, danneggiato in quell'occasione non rientrò più in servizio. Il Bolzano, gravemente danneggiato in più attacchi, non rientrò mai in servizio.
Il cacciatorpediniere Espero, apparteneva alla classe Turbine. Fu affondato durante il secondo conflitto mondiale e il capitano Baroni fu decorato con la Medaglia d'Oro al V.M. alla Memoria.
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