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Scrivici |Affondamenti del sommergibile Tazzoli nel 1942
- Una testimonianza -
Un siluramento effettuato dal Tazzoli: il piroscafo norvegese Fernlane, 4310 tsl (7.5.41). Immagine da "7 anni di guerra".
Il Tazzoli affonda il Kastor o il Castor?
Tempo fa avevamo corredato una pagina sulla guerra sottomarina al traffico mercantile con questa immagine del siluramento di un piroscafo, proprio quando il siluro esplode al centro della nave. In seguito abbiamo trovato l’attribuzione del piroscafo e del sommergibile con la data, su un libro storico ( La guerra sul mare degli Italiani – G.Giorgerini) e abbiamo subito trascritto i dati sul sito, soddisfatti di poter essere più precisi. Si tratterebbe del sommergibile Tazzoli, al comando di Carlo Fecia di Cossato, che silura il mercantile greco Kastor, evento riportato anche dall’Ufficio Storico della Marina Militare, nei volumi sui Sommergibili. Ma ecco che ci scrive un testimone: l’Ufficiale in Seconda del Tazzoli, Mario Rossetto e contesta l’attribuzione, fornendo dettagli interessanti.
Nel pomeriggio del giorno 1 agosto abbiamo avvistato, inseguito ed attaccato un piccolo piroscafo. Poco dopo la mezzanotte, alle ore 00.16 del 2 agosto (1942), stando in immersione, abbiamo silurato il bersaglio, che è subito affondato. Devo precisare che seguivamo l'ora di Roma, che in estate era quella legale, e che quindi l'ora effettiva locale corrispondeva alle 18.16. Essendo ancora giorno abbiamo dovuto fare l'attacco in immersione!
Dopo l'affondamento abbiamo avvicinato la lancia di salvataggio dei naufraghi e da essi abbiamo saputo che il loro piroscafo era olandese, si chiamava Castor e, dai manuali che avevamo in dotazione, abbiamo visto che la stazza era di 1880 ton. Questi sono i dati che sono stati riportati dal Comandante di Cossato nel rapporto di missione.
Né Kastor, né Castor, è il Fernlane
L’ufficiale non sa spiegarsi la confusione tra il Kastor greco e il Castor olandese, che sembra essersi propagata ovunque, fin sui testi storici, nonostante i suoi tentativi di segnalare l’errore. Anche l’Ufficio Storico della Marina parla del Kastor. A complicare il discorso sta il fatto che secondo il Lloyd Register sembra che il Castor olandese non sia mai esistito. Viene da pensare che ci sia stato un semplice scambio di nomi simili (Kastor al posto di Castor) e qualche imprecisione nella data. Ma si tratta di navi di dimensioni molto diverse. In effetti come ha fatto il Tazzoli a fotografare il siluramento se ha fatto l’attacco in immersione? L’ufficiale ci fornisce alcune precisazioni.
Io, che ero a bordo del Tazzoli, come Tenente, il giorno 1 agosto 1942, in missione di guerra dalle parti del punto in latitudine 10°40' N e longitudine 58°40'W, sono sicuro che NON abbiamo affondato il piroscafo greco Kastor.
Abbiamo affondato un piroscafo che i naufraghi, che anch'io ho visto con i miei occhi, ci hanno detto essere olandese e di avere nome Castor
…
Poiché, avendo silurato il nostro bersaglio stando in immersione, non ci sarebbe stato possibile fare la fotografia al momento dello scoppio del siluro, questa è una ragione di più per negare che si tratti del Kastor. In realtà si tratta del siluramento del piroscafo norvegese Fernlane di 4310 tsl (assai più piccolo del Kastor) affondato dal Tazzoli il 7 maggio 1941.
La biografia di Carlo Fecia di Cossato di Achille Rastelli cita la testimonianza di Rossetto, mentre tanti altri testi, riferiti alla stessa fonte ufficiale ne riprendono i dati, che sono diversi. L’effetto di propagazione degli errori nasce dalla fiducia in fonti abbastanza affidabili, ma comunque fallibili. A questo si aggiunge il tentativo di completare le informazioni mancanti. Si possiede qualche dato e si tenta di completare le tessere del mosaico, cercando di rispettare la coerenza. Alla fine i dati così ottenuti si presentano assieme e non si distingue più il dato originale, più sicuro, da quello aggiunto per deduzione. Poiché c’è sempre un motivo alla base di un errore, potrebbero esserci state due navi.
Greco Kastor, affondato il 2/8/1942 in posizione 11 06 N, 59 05 W
Olandese Castor, affondato il 1/8/1942 in posizione 10 40 N, 58 40 W
Si citano infatti coordinate e giorni di poco diversi, e col gran numero di affondamenti dell’agosto 1942 è possibile che fossero state affondate due navi quasi omonime, in giorni e luoghi poco distanti. E’ difficile ma possibile che si sia confuso un Kastor greco affondato da un U-boot con un Castor olandese affondato dal Tazzoli. Non dimentichiamo infine che le navi possono cambiare nome e nazionalità, ostacolando le ricerche. Su internet (informazioni non verificate) vi sono subacquei francesi che parlano del relitto del Kastor, affondato da un sommergibile tedesco. Il Castor olandese non risulta nei registri, ma avrebbe salvato nel 1942 alcuni naufraghi della Americaland. Alcuni parenti del terzo ingegnere di macchina del Kastor attribuiscono l’affondamento al Tazzoli. Il guaio è che ognuno può aver completato o corretto i dati che aveva, prendendoli da altre fonti. Probabilmente rimarranno sempre dubbi e incongruenze.
Siamo comunque grati a Mario Rossetto per averci gentilmente fornito l’indicazione e per averci segnalato altre utili correzioni.
Mario Rossetto dopo essere stato Comandante in Seconda del Tazzoli, divenne Comandante del sommergibile Giuseppe Finzi, con il quale svolse una missione operativa atlantica dal 11/2/1943 al 18/4/1943, nell’emisfero australe, nel corso della quale affondò il piroscafo greco Granicos (3689 t., 28/3/1943) e il piroscafo britannico Celtic Star (5575 t., 29/3/1943). Il Finzi subì lo scoppio di una mina magnetica durante il rientro alla base, senza danni gravi.
Il sommergibile Enrico Tazzoli
I tre battelli della Classe Calvi (Calvi, Finzi e Tazzoli) costituivano una versione migliorata della Classe Balilla, potenziata e ben allestita con lo scopo di permettere lunghe crociere oceaniche (anche 3 mesi). Entrati in servizio nella prima metà degli anni trenta, effettuarono crociere addestrative fino alla partecipazione alla Guerra di Spagna nel 1936. Il Tazzoli fu sottoposto a caccia da parte di una unità repubblicana, senza danno. Dopo l’inizio del conflitto mondiale, il Tazzoli fu destinato ad operare in Atlantico al comando del C.C. Tullio Raccanelli ed effettuò il passaggio dello stretto di Gibilterra il 7/10/1940 (durante il quale precipitò a 124 metri di profondità). Il 12/10/1940 affondò il piroscafo iugoslavo Orao di 5135 tonnellate. Il 27/12/1940 affondò il piroscafo britannico Ardanbhan di 4580 tonnellate. Dal 7/4/1941 subentrò al comando il C.C. Carlo Fecia di Cossato portando il battello ad operare nella zona a sud di Freetown. Affondò il mercantile britannico Aurillac (4733 t., 15/4/1941), il norvegese Fernlane (4310 t., 7/5/1941), la petroliera norvegese Alfred Olsen (8817 t. 9/5/1941), rientrando a Bordeaux dopo 46 giorni e respingendo un attacco aereo con le armi di bordo. Nella successiva missione danneggiò il piroscafo britannico Sangara (5449 t.) e affondò la petroliera britannica Sildra (7313 t., 20/8/1941). Partecipò al salvataggio degli equipaggi delle navi tedesche Python e Atlantis . Affondò il mercantile olandese Astrea (1406 t., 6/3/1942), i piroscafi norvegesi Tonsbergfjord (3156 t., 7/3/1942) e Montevideo (9/3/1942), i britannici Cygnet (3628 t., 11/3/1942), Daytonian 6434 t., 13/3/1942), e la petroliera Athel Queen (8780 t., 15/3/1942). In un’altra missione nei Caraibi, affondò l’olandese Castor (1800 t. circa, 2/8/1942), la petroliera norvegese Havsten (6161 t., 6/8/1942) e rientrò a Bordeaux dopo 74 giorni e oltre diecimila miglia di navigazione. Nell’inverno 1942 abbatté un bimotore Bristol, si rifornì di nafta dal sommergibile Da Vinci, affondò il piroscafo britannico Empire Hawk (5033 t.) e l’olandese Ombilin (5658 t.) il 11/12/1942, il britannico Queen City (4814 t., 21/12/1942), la filippina Dona Aurora (5011 t., 25712/1942), rientrando dopo 74 giorni e oltre tredicimila miglia. Nella primavera 1943, modificato per il trasporto di materiali, salpò con un carico per l’Oriente al comando del C.C. Giuseppe Gaito. Non comunicò più dopo la partenza e si ritiene sia affondato per urto contro una mina, senza superstiti, il 16 maggio 1943.
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