Post
  | Home |
Database |
Cerca nel sito |
Novità |
Mappa del sito |
Bibliografia |
Scrivici |Le Grandi Firme di Pitigrilli
- Sorridere e passare il tempo negli anni trenta -
le grandi firme - Num.313 - 27 maggio 1937 - XV
Le “Signorine Grandi Firme” erano le fantastiche figure femminili disegnate da Boccasile, autore anche di celebri manifesti dell’epoca. La rivista settimanale “le grandi firme” aveva una piacevole e ironica copertina con una signorina avvenente, dalle forme mediterranee, a cui seguivano una dozzina di pagine di grande formato, novelle, romanzi, barzellette, notizie leggere. Nella rubrica “dicevamo” di Pitigrilli, i lettori scrivevano ricevendo argute risposte. Poi tra pubblicità e racconti dei massimi scrittori (le grandi firme appunto) si passava il tempo. La pubblicazione era nata nel 1924, inizialmente dotata solo della scritta, come fosse tracciata a mano, senza la grafica delle figure femminili, con molte più pagine. Pitigrilli era il direttore, una sorta di garanzia sulla qualità dei contenuti.
le grandi firme - Num.352 - 24 febbraio 1938 - XVI
Studentessa di Magistero mi scrive: “Che cos’è una donna fatale? Come si fa a divenirlo?” Basta incontrare un gonzo disposto a crederlo.
Fogli staccati dal vocabolario: Conversazione. I vecchi si ripetono continuamente; i giovani non hanno niente da dire e tutti si annoiano maledettamente.
Il gioco delle parole/formule: un portafoglio + un agente delle tasse = zero. Una automobile – un motore = una panne. Un uomo sano + un medico = un malato – 100 lire.
A Hollywood si gira un giallo e un autore chiede al direttore: “Ma quando mi scaraventano nel burrone come farò a cavarmela?” “Non ha nessuna importanza. Perché tanto, dopo questo episodio, non apparite più nel film.”
“Non capisco perché quel tale abbia i capelli neri e la barba grigia.” “E’ semplice. Perché in vita sua ha più mangiato che pensato.”
“Ebbene, com’è andata l’operazione?” “Ho sopportato delle sofferenze atroci con uno stoicismo tale da meravigliare tutti. Figurati che parlando di me i medici mi chiamavano il ‘paziente’ “.
Finta pubblicità. Allude all'uso del buio della sala da parte degli innamorati, assai poco interessati ai film.
Pitigrilli
Chi è vissuto negli anni venti e trenta ricorda certamente “le grandi firme” , come pure il nome di Pitigrilli, direttore della pubblicazione. Pitigrilli, pseudonimo di Dino Segre (1893-1975), torinese di origine, fu un eccellente giornalista e romanziere, anticonformista e provocatorio, attento alla realtà umana e di costume, immediato e brillante nel rivolgersi ai lettori. Giovane cronista, era capace di non farsi condizionare dai luoghi comuni, cogliendo rapidamente la sostanza dei fatti, presentandola in modo dissacrante e diretto. Già nel 1919 colpiva il mitico D’Annunzio e l’impresa di Fiume. Ironia bruciante ed elegante, geniale e difficile da controbattere. La sua produzione giornalistica e letteraria fu notevole, da articoli, rubriche, elzeviri, conferenze, fino a narrativa e romanzi. All’enorme successo di pubblico non si accompagnava certo l’approvazione dei nemici, delle vittime e soprattutto dei servi del potere, capaci di invidiarlo, odiarlo, e anche sminuirlo come fosse uno scrittore leggero. Durante il regime fascista venne attaccato già negli anni venti per la supposta immoralità. Alla fine degli anni trenta fu perseguitato, confinato, per le origine ebraiche. Nel dopoguerra era visto invece come collaborazionista del regime e costretto a emigrare nei periodi dell’epurazione. Rientrato in Italia, non trovò comunque molti spazi di lavoro. Concluse la sua vita a Torino nel 1975.
"le grandi firme" erano pubblicate dallo Stabilimento Rotocalcografico Vitagliano - Milano
260