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Scrivici |La tragedia della scuola di Gorla a Milano
- La dinamica di una tragedia vista dal cielo e vista da terra -
Immagini delle distruzioni nella scuola di Gorla - 7 anni di guerra.
Quanto esposto non pretende di rappresentare la storia ufficiale, ma solo
il punto di vista degli autori. E' soggettivo e può
contenere errori o imprecisioni, per cui si suggerisce di non usarlo per
ricerche e di rivolgersi a testi storici più qualificati.
Alcuni sono indicati in Bibliografia.
Cosa avvenne in cielo – Milano ore 11.27 del venerdì 20 ottobre 1944
Quella missione su Milano era stata decisa a causa di precedenti notizie britanniche che davano in piena attività alcune aziende milanesi di rilevanza bellica, come la Breda, l’Alfa Romeo, l’Isotta Fraschini, anche se in realtà parte della produzione era stata decentrata. Dall’aeroporto di Castelluccio a Foggia decollarono alle 7.58 tre squadroni di Liberator B24 dell’U.S.Air Force – (15esima Forza ; 38 del 461° per l’Isotta Fraschini, 29 del 484° per l’Alfa Romeo, 36 del 451° per la Breda meno uno che poi rientrò) con un totale di circa 100 apparecchi con 10 bombe ciascuno da 500 libbre (226 kg). Non erano accompagnati dalla caccia non essendoci più un significativo contrasto nei cieli italiani (l’aviazione tedesca era stata trasferita nel nord Europa e i caccia italiani erano pochi per impensierire le formazioni alleate). Il 461° e 484° effettuarono regolarmente il bombardamento con alcune bombe spostate verso est ( caddero sulla zona Fiera con vittime civili). Il 451°, diretto alla Breda di Sesto San Giovanni (nord-est di Milano), raggiunto il “Punto di Inizio”, 4 km a ovest dell’obiettivo, virò con rotta sul bersaglio. Quota 6700 metri. Per un corto circuito dell’impianto di sgancio l’aereo guida lasciò cadere le bombe in modo anticipato. Gli altri bombardieri, divisi in due ondate, lo imitarono. La prima ondata sganciò sulle campagne e alcune bombe caddero sullo stabilimento Pirelli con decine di vittime. La seconda ondata si era trovata fuori rotta di 15 gradi a destra per errore di virata e non poteva raggiungere il bersaglio né fare una seconda passata (i velivoli affiancati non potevano spostarsi con facilità senza rischi di collisione) e decisero anche loro di sganciare (erano comunque su territorio nemico) e riprendere il ritorno. Fu questa parte della formazione che colpì i quartieri di Gorla e Precotto. Il comandante criticò l’operato per inesperienza (equipaggi intorno ai vent’anni) e lo scarso spirito di corpo. Era prevista una missione correttiva ma fu rinviata per il maltempo. Successive ricognizioni avrebbero mostrato lo scempio dei quartieri civili e fatto classificare la missione come completamente fallita.
Cosa avvenne a terra – Milano ore 11.29 del venerdì 20 ottobre 1944
In quella fase della guerra si cercava di condurre una vita il più possibile vicina alla normalità, compreso il rientro degli scolari per proseguire lo studio, e si distingueva tra il “piccolo allarme” (quasi ogni giorno) che segnalava aerei sul territorio, e il “grande allarme” che indicava di essere bersaglio del bombardamento. Il piccolo allarme suonò alle 11.14, il grande allarme alle 11.24 e tre minuti dopo venivano sganciate le bombe. Impiegarono 240 secondi per la caduta. Rimase veramente poco tempo per portarsi nei rifugi, soprattutto in gruppo. Una bomba infilò la tromba delle scale della scuola Crispi di Gorla, e fece crollare l’edificio mentre scolari e maestre stavano raggiungendo il rifugio (che cedette anch’esso). Morirono tutte le insegnanti e 184 bambini. Persero la vita anche genitori che erano corsi a scuola per riprendersi i figli. I soccorsi furono rapidi e si concentrarono sulla scuola, anche se vi erano altre zone colpite. In totale quel giorno vi furono 614 morti. Anche una scuola a Precotto fu distrutta ma gli scolari erano già nel rifugio che resisté. Dato che alcune bombe caddero sul vicino scalo ferroviario di Greco, si suppose che quello fosse l’obiettivo dell’azione.
Continua...
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