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Scrivici |I marinai dell'Espero - Armando Caligaris - I
- Contributi sulla storia della nave -
Armando Caligaris è il primo a destra nella fotografia.
Si ringrazia la Famiglia Caligaris per il contributo.
Armando Caligaris (1913 - 1989)
Marinaio del Regio Cacciatorpediniere Espero dal 1931 al 1936. Partecipò alla Missione in Estremo Oriente del Trento e dell'Espero nel 1932.
C.T. Espero - I Squadra Mediterraneo. Bighellonando per il mondo - Con alterne vicende - Cinque anni della mia gioventù. Su questa nave. Ho trascorso. Caligaris 1931- 1936
Armando Caligaris - matricola 27659
I momenti importanti della sua vita si possono ricavare da alcuni frammenti di racconti e dai documenti matricolari che Armando conservò.
Nato a Nizza Monferrato (Asti) l'8 maggio 1913, fu iscritto nella "gente di mare" di Savona, arruolandosi volontario a 17 anni nel settembre del 1930, con una ferma di quattro anni che in realtà sarebbe divenuta di sei. "Sa nuotare e vogare" riporta il suo foglio matricolare, elemento non trascurabile tra tanti marinai che non sapevano farlo, provenendo anche da un paese di campagna. Dopo l'indispensabile addestramento del primo anno a Pola, allora italiana, fu imbarcato per quattro mesi sulla corazzata Giulio Cesare. Il successivo imbarco fu sul cacciatorpediniere Espero nel dicembre 1931, nave su cui sarebbe rimasto ben cinque anni. Infatti, pochi mesi dopo l'imbarco, l'Espero partiva nel 1932 con il Trento per la Cina, in una missione motivata dall'urgenza. Portò con sé una buona macchina fotografica, acquistata per l'occasione, con cui scattò le sue personali immagini che oggi possiamo ammirare. Armando rimase in Cina con l'Espero durante la lunga permanenza di questa nave più moderna di altre, che fino ad allora presidiavano Shanghai. Armando ritrasse anche Ciano, ambasciatore, quando ebbe dei colloqui sull'Espero e lui era di picchetto. Il soggiorno in Cina fu un'esperienza di cui avrebbe sempre parlato con orgoglio. Nell'ottobre del 1936, scendendo dall'Espero si congedò. Dopo pochi mesi riprese però servizio, sull'incrociatore Attendolo con due periodi di cinque e due mesi. Nel dicembre di quell’anno si sposò. Quello che sembrava un definitivo congedo, nell'ottobre del 1937, fu turbato dall'approssimarsi della guerra. Nell'aprile del 1939 fu richiamato ed imbarcato sul cacciatorpediniere Zeffiro per un anno. Quando la guerra iniziò, nel giugno del 1940, Armando era tra il personale a terra della grande base di Taranto dove rimase un anno. Possiamo immaginare che lì scattasse alcune foto di navi che conosceva e su cui era stato imbarcato, con nostalgia. Fotografò l'Espero prima della missione senza ritorno e fu presente al disastroso attacco a Taranto di cui non poté riprendere immagini, per il logico divieto delle autorità militari. Nell'aprile del 1941 si avvicinava a casa prestando servizio nelle Batterie Costiere di La Spezia. A dicembre di quell'anno il periodo si concludeva con una licenza di venti giorni, passata a Portovenere con la moglie. Il figlio concepito in quell'occasione, Carlo, aveva come secondo nome Veniero proprio dal nome del pittoresco borgo ligure . Poco dopo, nel febbraio del 1942 Armando veniva inviato a Creta, conquistata nell'estate dell'anno prima, e vi prestò servizio per un anno e mezzo mentre la guerra infuriava nel mediterraneo. Durante la prima estate, non lontano da Creta, scompariva tra i flutti il Trento. Al termine della seconda estate, nel settembre del '43 Armando -in viaggio per licenza- fu catturato dai tedeschi, improvvisamente divenuti nemici e mandato in campo di concentramento in Polonia. Furono due anni durissimi, passati a scavare trincee, soffrendo il freddo e sperimentando però la forte solidarietà tra prigionieri, come risulta dai suoi racconti. Rientrò in Italia nell'agosto 1945, usufruì di una licenza di una settimana, e dopo quattro mesi finalmente si congedò (31 gennaio 1946): poteva vedere il figlio Carlo e riabbracciare la primogenita Pinuccia. Armando Caligaris aveva fatto circa 13 anni di vita militare in totale. Nel 1984 ricevé il Diploma d'Onore di Combattente per la Libertà d'Italia, come "internato militare non collaborazionista". Marco, il figlio di Carlo, ricorda che il nonno gli indicò sul documento le firme di Pertini e Spadolini, dicendo: "Sai chi sono? Hai visto che si sono ricordati di me."
Armando Caligaris a bordo dell'Espero
Bandiera Italiana in Cina presumibilmente nel 1932 (Armando Caligaris)
Continua...
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