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Scrivici |Cantiere S.Rocco - F.lli Orlando
- Il cantiere San Rocco che fabbricò l’Incrociatore Trento -
Panoramica aerea del Cantiere San Rocco a Livorno nel 1925, con l'incrociatore Trento in costruzione sullo scalo (Incrociatori pesanti italiani - F.Gay, E.Andò, F.Bargoni - Dell'Ateneo e Bizzarri 1975)
I Fratelli Orlando e il cantiere San Rocco a Livorno
La storia delle costruzioni navali a Livorno inizia nel quattrocento, con lo sviluppo del porto per i traffici mercantili e la fabbricazione di navi civili e militari, con l’arsenale mediceo. In tempi più recenti, nel 1852, Leopoldo II di Toscana decise la costruzione di un nuovo arsenale sul luogo del vecchio lazzaretto di San Rocco, da cui il cantiere prese il nome. Tra le prime navi varate dallo scalo di San Rocco vi fu la pirofregata Magenta, in legno a elica, che solcò le rotte dell’oriente fino in Cina. La produzione del cantiere comprende un secolo e mezzo di attività con centinaia di navi, piroscafi, unità da guerra. Una continuità nel tempo garantita dalla volontà di insistere e non arrendersi mai, in quanto il cantiere ebbe spesso difficoltà finanziarie e di volume di lavoro, con effetti sull’occupazione, rischiando talvolta la chiusura e smantellamento. La lunga storia del cantiere viene accompagnata sin dall’inizio dal nome della famiglia Orlando. I Fratelli Orlando, di origine siciliana, abbandonarono l’isola al rientro dei Borboni nel 1849 e approdarono a Genova dove la politica di Cavour sembrava offrire opportunità di sviluppo. Poi giunsero a Livorno nel 1865 rilevando il cantiere San Rocco. Al termine della Grande Guerra sullo scalo si trovava appena iniziata, la corazzata Francesco Morosini, di cui venne sospesa la costruzione in quanto non più rispondente alle necessità. Si comprende dunque la necessità e il desiderio da parte di tutti di ottenere altre grandi commesse che garantissero un volume di lavoro tale da assicurare il futuro del cantiere.
L'Incrociatore Trento pronto per il secondo tentativo di varo (Incrociatori pesanti italiani - F.Gay, E.Andò, F.Bargoni - Dell'Ateneo e Bizzarri 1975)
La costruzione del Trento
Nel gennaio 1924 si festeggiava con entusiasmo l’assegnazione al cantiere San Rocco della costruzione di un incrociatore di 10.000 tonnellate, ovvero lavoro per tre anni. La notizia fu trasmessa da Costanzo Ciano, che si era interessato a favore del cantiere. L’incrociatore rispondeva alle specifiche stabilite dal congresso di Washington che aveva fissato i limiti di dislocamento e calibro delle artiglierie. Sullo stesso progetto, che bisognava rispettare, si sviluppava identica costruzione nei cantieri di Trieste. Nascevano gli incrociatori pesanti Trento e Trieste. Il giorno 8 febbraio 1925, settantesimo compleanno di Giuseppe Orlando, si impostavano le prime lamiere del Trento sullo scalo. Il 4 ottobre 1927 il Trento, da ultimare, era pronto per il varo. Vennero i sovrani e le personalità. Erano presenti migliaia di camicie nere e una folla numerosa. Discorsi di Luigi Orlando, benedizione del vescovo, il rito della madrina, i pompieri che mandano l’acqua per evitare l’incendio per l’attrito, grida, musica. La nave iniziò la discesa e si bloccò dopo soli quaranta metri. Imbarazzo. La cerimonia continuò con la premiazione di quattro operai. Sarebbe dovuta scendere in mare il giorno dopo, ma questo avvenne solo il 4 novembre senza pubblico. Ovviamente l’accaduto fu oggetto di mormorii e ipotesi da parte della gente. Vi furono voci di un sabotaggio. Pare che la causa potesse essere la scarsa qualità del sego, che era stato acquistato invece che prodotto dagli Orlando, come facevano di consueto sciogliendo grandi quantità di grasso animale. Ci fu una successiva cerimonia quando la nave andò a La Spezia per la messa in opera delle eliche.
Il Trento, disastro economico
Quella che fu una nave dalle eccellenti caratteristiche fu un disastro economico e finanziario per chi la costruì. La nave era stata realizzata in periodo di forte svalutazione della lira. Le spese per l’incrociatore erano lievitate rispetto alle stime, come avvenne con altre costruzioni dello stesso periodo nel cantiere, ma lo Stato non voleva riconoscere le differenze di prezzo. Il costo del Trento superò di molto la cifra contrattuale. I ritardi, che comportavano penali, erano ritenuti dagli Orlando indipendenti dalla loro volontà. Anche se non furono applicate le penalità, il Governo non rivide i prezzi, mettendo in difficoltà l’Amministrazione del cantiere. La perdita subita per il Trento risultò il doppio del capitale azionario. Luigi Orlando si rivolse a Costanzo Ciano, che suggerì un intervento straordinario della Odero Terni (maggiore azionista del cantiere e creditrice per la fornitura di acciaio del Trento). La situazione portò alla costituzione di un gruppo con la fusione della Cantieri Orlando, Odero Terni, e Cantieri Navali Odero, in quest’ultima società, con sede a Genova.
La guerra
Il cantiere subì gravi distruzioni sia da parte angloamericana che da parte tedesca. Il cantiere fu duramente colpito da un bombardamento americano il 28 maggio 1943 a cui seguirono più di cento incursioni. Fu raggiunto da almeno 240 bombe. Fu occupato dai tedeschi il 9 settembre 1943, che si ritirarono il 19 luglio 1944. Sabotarono e distrussero quasi tutto con 43 mine. Gli inglesi iniziarono l’opera di recupero e sgombero. Il cantiere fu visitato da Winston Churchill con il generale Clark nell’agosto del 1944. Poco dopo arrivavano i rifornimenti alimentari americani per la popolazione e il cantiere riprendeva le prime riparazioni navali.
Alcune realizzazioni
Dal cantiere uscirono gli incrociatori Gorizia, Pola, Duca d’Aosta, Attilio Regolo, Scipione Africano, i cacciatorpediniere Oriani, Gioberti, Carducci, Alfieri, Camicia Nera, Aviere, Artigliere, Geniere, Corazziere, Ascari, Legionario, Velite, Corsaro, le corvette Antilope, Gazzella, Camoscio.
Il cantiere San Rocco costruì e varò nel 1926 lo stupendo yacht Flying Cloud, veliero di 1.800 tonnellate a 4 alberi per il Duca di Westminster. Risulta ancora navigante alla fine del millennio, con 126 cuccette.
Continua...
La interessante storia del cantiere è narrata nel volume Cantiere F.lli Orlando - 130 anni di storia dello stabilimento e delle sue costruzioni navali - V.Marchi, M.Cariello - Belforte Editore Libraio 1997
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