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Scrivici |Il fascino dei giganti del mare
- I motivi del fascino dei transatlantici e il desiderio di conoscerli da vicino -
Il Rex (Collezione Caligaris)
Fascino, perché?
Chiunque si avvicini alle grandi navi passeggeri degli anni trenta, ne rimane innamorato, catturato dal loro fascino. Nei transatlantici si somma l’atmosfera elitaria, effimera e irraggiungibile di un mondo bello e perduto, con la grande realizzazione tecnologica e logistica del lussuoso albergo viaggiante. Si tratta di un livello tuttora insuperato, dove un perfetto manufatto, concentrato di società e civiltà, affronta da solo uno sconfinato e pericoloso elemento naturale. C’è quindi una sfida sullo sfondo, dove l’umanità porta tutta se stessa sull’oceano, imponendo i suoi desideri e le sue comodità.
Il brivido del rischio, remoto ma sempre presente, avvolge i viaggiatori e li fa sentire più vicini. Le diversità si attraggono accomunate dalla stessa situazione. Sotto di loro, intorno a loro, c’è un unico grande oggetto che stupisce ancora oggi. Un transatlantico aveva la velocità di un motoscafo di oggi, uno dei più veloci. Ma non planava sulle onde, spostava il mare tutto insieme, di forza, con una energia mostruosa e la pretesa di fare trenta nodi. Una pazzia. Ma realizzata con regolarità. Eppure i passeggeri, dall’alto dei ponti, potevano permettersi di considerarlo naturale, come tante altre cose niente affatto scontate.
Nel suo interno il gigante aveva folle di personale che provvedevano a tutto, dal cucinare e servire come ci si aspetta che debba farlo un gran ristorante, a intrattenere gli ospiti, farli divertire e infine consentire il riposo in una cabina curata nell’arredo e nel servizio. L’involucro collettivo era disegnato da architetti famosi, con repliche di lussuosi palazzi, meticolose creazioni di abili artigiani, tutto con l’obiettivo di accogliere, intrattenere, far sognare, attività fra le più evolute della mente umana. Tutto con naturalezza.
Considerare naturale quello che non lo è, risulta un modo di porsi superiori alla vita, alle difficoltà, alla prosa del quotidiano. Prima ancora che con gli altri, funziona con se stessi, fa sentire diversi, oltre. E’ una grande soddisfazione. Poi, per anticipare la noia, ci si può anche interessare della nave in sé, andare in curiosa esplorazione dei suoi meandri, di aspetti che stupiscono e che si possano raccontare. E’ quello che possiamo fare anche noi: esplorare i dettagli di alcuni transatlantici italiani.
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