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Scrivici |Storia della Cina - Dagli anni ’20 agli anni ‘30’
- Difficoltà per le nazioni occidentali in rapporto alle aspirazioni cinesi -
"Banca inglese" a Shanghai. Edificio in stile occidentale sul ramo del fiume Wan Poo nel pieno centro del settlement internazionale, simbolo della presenza delle grandi potenze (Trentoincina 1932)
Quanto esposto non pretende di rappresentare la storia ufficiale, ma solo
il punto di vista degli autori. E' soggettivo e può
contenere errori o imprecisioni, per cui si suggerisce di non usarlo per
ricerche e di rivolgersi a testi storici più qualificati.
Alcuni sono indicati in Bibliografia.
In quel periodo crescevano in Cina le aspirazioni nazionali, il desiderio di sospendere i trattati con le Potenze internazionali e non riconoscere più la extraterritorialità delle concessioni occidentali. Sullo sfondo continuava lo scontro tra le forze nazionaliste del sud e quelle del nord. Un contesto agitato che lasciava spazio ad incursioni brigantesche e vessazioni nei confronti delle Missioni, presenze religiose disperse sul territorio e difficili da proteggere. Alle navi da guerra generalmente stazionanti a Shanghai, a tutela degli interessi commerciali e politici, si affiancavano le cannoniere in grado di risalire il corso dei fiumi, che con la loro sola presenza e bandiera ricordavano l’esistenza di una Potenza occidentale, scoraggiando azioni xenofobe. Vi era poi un gran numero di piroscafi ed altre unità mercantili battenti bandiera nazionale, che se da un lato erano positivi come diffusione, dall’altro ponevano problemi come legittimità di rappresentazione della nazione occidentale. Nel 1931 l’invasione della Manciuria da parte del Giappone e la sua avanzata verso sud portarono il conflitto tra Cina ed invasori direttamente nelle zone presidiate dagli occidentali, che furono costretti a difendere i loro connazionali. Infatti durante gli eventi bellici, l’assenza dell’ordine è un elemento di grande rischio anche per chi è neutrale. Tra il 26 e 27 marzo 1929 il Cacciatorpediniere italiano Muggia tra nebbia e tenebre nella rotta di ritorno a Shanghai urtò contro lo scoglio di Finger Rock nell’isola di Hea-chu del gruppo delle Taichow. Con la chiglia squarciata affondò in un’ora e i 112 uomini di equipaggio ripararono a terra in una grotta. Furono raccolti dal piroscafo giapponese Matsumoto Maru. Negli stessi giorni l’incrociatore Libia salpato per dare soccorso, attendeva i naufraghi a Wu-sung. Mentre era alla fonda, il piroscafo cinese Kang-tai trascinato dalla corrente andava a sbattere col fianco sulla prua del Libia. Poco dopo affondava e si rovesciava. Metà dei naufraghi del piroscafo furono salvati dalle lance dell'incrociatore Libia. Il North China Daily News di Shanghai scriveva: “la condotta degli ufficiali e dei marinai fu magnifica.. Molti marinai italiani si buttarono in acqua e salvarono molte persone…”. Fatti che danno l’idea delle difficoltà e rischi ad operare in quelle zone.
Continua...
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