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Scrivici |Esploratori e Navigatori
- Antonio Miccoli e i cacciatorpediniere Navigatori -
Immagini degli esploratori classe Navigatori negli anni trenta. Nella foto in basso si notano le fasce dei fumaioli che esprimevano una gerarchia; in distanza si intravedono il Trieste e altre unità sottili. Album di Antonio Miccoli.
Ringraziamo Marino Miccoli per le immagini gentilmente fornite dall'Album di famiglia.
Antonio Miccoli
Antonio Miccoli, capo-cannoniere puntatore telemetrista fu imbarcato negli anni trenta sugli esploratori Leone Pancaldo e Alvise Da Mosto, unità della classe Navigatori. Antonio fu poi destinato all’Incrociatore Fiume. Partecipò alla Guerra di Etiopia e alla Guerra di Spagna. Durante la Seconda Guerra Mondiale era a bordo del Fiume durante il disastro di Capo Matapan del 28 marzo 1941, a cui sopravvisse. Antonio Miccoli era appassionato di fotografia e ci ha lasciato alcune interessanti immagini degli esploratori negli anni trenta, quando era sul Pancaldo.
Antonio Miccoli e immagini a bordo di una unità "Navigatori" (Pancaldo). Impianto binato da 120/50 mm a centro nave. Sotto si intravede un impianto lanciasiluri trinato.
Tutti gli Esploratori
Nella prima metà del novecento l’evoluzione delle navi da guerra portava a concepire unità specializzate per compiti precisi. Il concetto di esploratore nacque con l’intenzione di avere unità destinate ad operare con la squadra, che avrebbero dovuto precedere con compiti di esplorazione, quando ancora la ricognizione aerea non si era affermata. Gli esploratori erano navi abbastanza grandi, con una buona autonomia, capaci di tenere il mare, bene armate per fronteggiare unità avversarie simili, veloci e quindi leggere, ovvero poco (o per nulla) protette da corazzatura. Non erano quindi navi da battaglia, ma unità intermedie tra l’incrociatore leggero e il grande cacciatorpediniere. “Esploratore” fu dunque una classificazione attribuita ad alcune unità che poi divennero, o furono considerate, sotto un’altra categoria: incrociatori o cacciatorpediniere. Infatti con il progresso aeronautico l’impiego di esploratori navali divenne superato; inoltre con la crescita delle velocità, una nave poteva perdere presto il suo ruolo, prima che finisse la sua vita reale. Navi di più vecchia concezione come la Libia risultarono tuttavia utili fra le due guerre mondiali per lunghe crociere oceaniche, con compiti di rappresentanza. Nel frattempo vi era una generale crescita delle dimensioni richieste alle navi da guerra, per cui molte unità più recenti, definite come “esploratori”, ma che in realtà erano grossi caccia (conduttori di flottiglia), rientravano ormai tra i cacciatorpediniere, e furono riclassificate come tali: avvenne così con i “Navigatori”. Molte di queste unità avrebbero preso parte alla Seconda Guerra Mondiale.
Ecco tutti gli esploratori:
Esploratori Libia, Bari, Ancona, Taranto. Varati nel 1911-1913 (incrociatori leggeri dal 1929). A parte il Libia (inizialmente costruito per la Turchia) gli altri erano di provenienza tedesca postbellica ed entrarono nella Regia Marina nel 1920.
Esploratore Quarto. Varato nel 1911 (incrociatore leggero dal 1938).
Esploratori Nino Bixio e Marsala. Varati nel 1911-1912.
Esploratori classe Poerio. Varati nel 1914 (cacciatorpediniere nel 1921). Alessandro Poerio, Cesare Rossarol (aff. 1/8/1915), Guglielmo Pepe. Furono radiati prima della II Guerra Mondiale.
Esploratori della classe Mirabello. Varati nel 1915-1916 (cacciatorpediniere nel 1938). Carlo Mirabello (aff. 21/5/1941), Carlo Alberto Racchia (aff. il 21/7/1920), Augusto Riboty (radiato 1950). Mirabello e Riboty parteciparono alla II Guerra Mondiale.
Esploratori classe Aquila. Inizialmente destinati alla Romania, varati nel 1916-1919, (cacciatorpediniere dal 1938). Aquila, Sparviero, Nibbio, Falco. Furono radiati prima della II Guerra Mondiale.
Esploratore Premuda. Varato nel 1918 (cacciatorpediniere dal 1938). Di provenienza tedesca postbellica, entrò nella Regia Marina nel 1920.
Esploratori Venezia e Brindisi. Varati nel 1912. Di provenienza austroungarica postbellica, entrarono nella Regia Marina nel 1920. Furono radiati prima della II Guerra Mondiale.
Esploratore Rossarol. Provenienza tedesca 1920 (cacciatorpediniere dal 1929). Fu radiato prima della II Guerra Mondiale.
Di seguito elenchiamo le classi di esploratori che furono più direttamente protagoniste della Seconda Guerra Mondiale (tra parentesi le date in cui furono perduti):
Esploratori leggeri della classe Leone. Varati nel 1923-1924 (cacciatorpediniere dal 1938).
Leone (aff.1/4/1941), Tigre (aff.4/4/1942), Pantera (aff.4/4/1941).
Esploratori leggeri(12) della classe Navigatori. Varati nel 1928-1930 (cacciatorpediniere dal 1938).
Luca Tarigo (aff.16/4/1941), Lanzerotto Malocello (aff.24/3/1943), Leone Pancaldo (aff.30/4/1943), Antonio Da Noli (aff.9/9/1943), Ugolino Vivaldi (aff.10/9/1943), Antoniotto Usodimare (aff.8/6/1942), Emanuele Pessagno (aff.29/5/1942), Nicoloso Da Recco (radiato 1954), Nicolò Zeno (autoaff.9/9/1943), Giovanni Da Verazzano (aff.19/10/1942), Alvise Da Mosto (aff.1/12/1941), Antonio Pigafetta (perduto 10/9/1943)
Come si vede nella categoria degli esploratori rientrarono spesso navi di altra destinazione, oppure navi cedute dai nemici sconfitti della prima Guerra Mondiale; tanto da dare l’impressione di una classificazione occasionale. Comunque gli esploratori nel primo conflitto, che si svolse nei limitati spazi dell’Adriatico, vennero usati intensamente ma quasi mai come previsto, precedendo in esplorazione la squadra. La denominazione “esploratore” divenne quindi più legata alle caratteristiche della nave che al suo impiego come era concepito all'origine.
Lancio di un siluro e cortine nebbiogene di "Navigatori".
Navigatori instancabili, quasi tutti perduti
Le nuove unità Navigatori costruite alla fine degli anni venti più che veri esploratori erano ormai dei grossi cacciatorpediniere ad alte prestazioni : 2400 tonnellate, 6 cannoni da 120/50 mm e 6 lanciasiluri , con la notevole velocità di 38 nodi. Infatti avrebbero dovuto accompagnare i veloci incrociatori della classe Da Barbiano. I Navigatori erano efficacemente armati pur essendo meno pesanti rispetto ai loro probabili antagonisti francesi, che però non avrebbero mai incontrato. A causa di una certa instabilità fu necessario alleggerirli in alto e praticare un allargamento dello scafo che comportò una riduzione di velocità, rendendoli meno adatti all’uso in squadra. Tuttavia, tra pregi e difetti, lavori e modifiche, si sarebbero rivelati validi in tutti i ruoli e sarebbero stati usati senza risparmio per decine di migliaia di miglia, affondando quasi tutti durante la Seconda Guerra Mondiale.
La scheda di ogni unità della classe Navigatori si può consultare nel Database:
Per conoscere i Navigatori durante la Seconda Guerra Mondiale: Vivaldi e Malocello in combattimento durante la battaglia di Mezzo Giugno 1942.
Esploratori in porto
Informazioni più ampie e approfondite su "Esploratori italiani" (1996) - Ufficio Storico della Marina Militare.
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