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Scrivici |Il Palazzo d'Estate nella Cina degli anni Trenta
- Immagini di viaggio, fascino e solitudine. -
Foto panoramica (formato 1x4) del lato est del lago, nel giardino del Palazzo d'Estate. Anni Trenta.
Ringraziamo il signor Paolo Mazzini per le stupende immagini, gentilmente fornite dalla Collezione di famiglia.
Luoghi senza tempo, da ritrarre e portare con sé.
Per gli occidentali della prima metà del novecento la Cina era un mondo lontano, diverso e affascinante, ma incomprensibile, quasi un altro pianeta. Tutti coloro che si recavano in Estremo Oriente, militari, diplomatici, uomini d’affari, sentivano il bisogno di raccogliere immagini della Cina per testimoniare al ritorno quanto non avrebbero mai potuto descrivere a parole. Oltre alle scene di vita quotidiane nel luogo dove ci si trovava, non potevano mancare i luoghi storici, caratteristici e insoliti, magari in occasione di brevi escursioni. Non si sapeva nemmeno se questi edifici sarebbero rimasti in piedi o fossero invece destinati a scomparire come tante tracce del passato. Alcuni di questi monumenti, la Grande Muraglia, La Città Proibita, il Palazzo d’Estate, esistono ancora oggi e sembra che niente sia cambiato. Ma nelle foto degli anni Trenta gli edifici sono ancora non restaurati, fedeli a se stessi in ogni dettaglio, anche nello stato di abbandono. Infatti la scomparsa del dominio imperiale, la situazione di anarchia e guerre interne, lasciavano i pregevoli monumenti esposti alle offese del tempo e degli uomini. Ecco dunque che nelle immagini si respira un’atmosfera malinconica, grande solitudine di immensi spazi e raffinato lavoro non più goduti dall’imperatrice o dalla corte e non ancora apprezzati dalle future moltitudini di turisti.
La Collina della longevità, circondata dalle acque del lago. Piantina di come è visitabile oggi il Palazzo d'Estate (zona nord); non sono riportati tutti monumenti. Il Ponte delle 17 arcate è nella zona sud.
Il Palazzo d'Estate
L’imperatore Qianlong, che regnò nel millesettecento, fece realizzare un immenso complesso paesaggistico e architettonico, 16 chilometri a nord-ovest di Pechino. Questo Vecchio Palazzo d’Estate fu purtroppo distrutto durante la seconda guerra dell’oppio (metà ottocento) da parte delle potenze occidentali. Durante la dinastia Qing fu ricostruito alla fine dell’ottocento dall’Imperatrice (si dice che usasse il denaro destinato alla costruzione di una flotta). L'Imperatrice Cixi fece realizzare il Palazzo d’Estate che è arrivato fino a noi, lo Yiheyuan (il Giardino dell’armonia coltivata). La superficie di circa 3 kmq è occupata in gran parte dal lago Kunming e l’ambientazione più interessante è nella zona nord dove sorge la Collina della longevità, con i principali monumenti, sulla sponda del lago.
Sulla collina la Pagoda dell’incenso di Budda (Foxiangge) è facilmente riconoscibile da ogni lato del giardino e dello specchio d’acqua. La Nave di marmo o il Ponte delle 17 arcate sono alcune tra le stupende costruzioni che popolano questo grande parco.
Foto paronamiche della Collina della longevità e del Ponte delle 17 arcate. Palazzo d'Estate. Anni Trenta.
L'Imperatrice c'è ancora?
“Si va al Palazzo d’Estate per conoscere Sua Maestà Tsen-Hi, l’asiatica sovrana che fu bella, atroce ed affabile. E appunto per questo, benché non sia più che uno spirito, rimane tra le personificazioni più insigni ed efficaci del suo paese. E Tsen-Hi è in tutti i luoghi della sua magica dimora.”
Così scriveva nel 1924 il viaggiatore e giornalista Arnaldo Cipolla, accompagnato dal Ministro d’Italia in Cina Vittorio Cerruti e Consorte nella visita del palazzo d’Estate, immaginando fantasiose conversazioni con la defunta imperatrice, anche nota come Dowager Cixi, morta nel 1908.
Concubina ambiziosa e di forte personalità, si era impadronita del trono, dopo la morte dell’imperatore, governando in nome del figlio che tenne lontano dal potere. Governò per cinquanta anni, intervenne durante la Guerra dei Boxer ai danni delle potenze occidentali, ritirandosi infine nel Palazzo d’Estate da lei costruito per il suo piacere, dove concluse l’esistenza.
Cipolla ci intrattiene con le drammatiche storie legate al personaggio, ultima manifestazione di potere illimitato. Noi non sapremmo dire se la presenza dell’imperatrice aleggi ancora nel Palazzo, testimoniata dalla grandiosità e raffinatezza dell’insieme. Ma certamente si rimane affascinati dall’atmosfera delle immagini degli anni Trenta che presentiamo ai visitatori nella Galleria di immagini, documento di un recente passato, di un dominio ormai dissolto.
L'Imperatrice Cixi (Dowager Cixi, Xiao Qin Cian)
L’imperatrice viene tradizionalmente rappresentata come una figura negativa. Eccessi del potere, antiche tradizioni per noi incomprensibili, situazioni non imputabili a lei, non dovrebbero portare a un giudizio semplicistico. Gli storici la considerano una figura storica che lasciò il segno. Noi tentiamo di raccontare qualcosa per immaginare il contesto e la protagonista, intrecciati con la costruzione del Palazzo d’Estate, costosa follia dall’uso troppo breve. Ci scusiamo per eventuali imprecisioni.
L’Imperatrice Cixi, 4 Imperatori e il Palazzo d’Estate
- Imperatore Xianfeng.
Cixi nacque nel 1835, di origine mancese (come la dinastia Qing al potere). Dopo un’infanzia infelice fu selezionata giovanissima per essere una delle tante concubine dell’Imperatore Xianfeng, sotto la supervisione dell’Imperatrice Consorte. Nel 1856 dette alla luce Tongzhi, l’unico erede maschio al trono. Nel 1860 durante la seconda guerra dell’oppio, Francia e Gran Bretagna per ritorsione bruciarono e distrussero il Vecchio Palazzo d’Estate. La corte era riparata in Manciuria, dove la notizia della distruzione scosse sia Cixi che l’Imperatore. Il sovrano si abbandonò alla depressione con abusi che lo portarono ad ammalarsi e morire nell’anno successivo.
- Imperatore Tongzhi.
Con l’erede di soli cinque anni, le ultime volontà dell’Imperatore prevedevano che Otto Ministri Reggenti lo aiutassero nel governo prima di raggiungere la maturità, ma Cixi effettuò abili mosse e si assicurò importanti sostegni, con l’Imperatrice Consorte (le Due Imperatrici) e con potenti personaggi. Una volta divenuta imperatrice dietro le quinte, Cixi operò con determinazione, con decisioni talvolta contrarie alle tradizioni e alle attese mancesi, ridimensionando ogni figura emergente che poteva minacciare il suo dominio, compreso chi le aveva permesso di affermarsi. L’Imperatrice Cixi inizialmente decise di acquisire conoscenze dall’occidente, ma ben presto bloccò questo progetto per le conseguenze di idee e novità sulla stabilità del suo potere, accreditando una immagine conservatrice e chiusa. Il giovane Imperatore Tongzhi, dopo i sedici anni aveva l’età per salire sul trono e si era sposato, ma la moglie si pose in contrasto con Cixi. Forse nel tentativo di allontanarlo da questa influenza, Cixi lo costrinse a isolarsi e prepararsi ai suoi doveri. Ma l’Imperatore insoddisfatto ebbe una vita sregolata, tra donne di facili costumi e studi svogliati, dimostrandosi alla fine inadeguato. Decise di ricostruire con fondi militari il Palazzo d’Estate, forse per ingraziarsi la madre o per mandarla lontano dal Palazzo Imperiale. Principi e alti ufficiali manifestarono dissenso per le scelte dell’Imperatore, chiedendo tra l’altro la sospensione dei lavori al Palazzo d’Estate. In risposta l’Imperatore li privò di cariche e poteri, ma le Due Imperatrici sconfessarono il suo operato. L’Imperatore umiliato si ritirò nella sua vita dissoluta. Pochi mesi dopo, l’Imperatore Tongzhi moriva a soli 18 anni, probabilmente avvelenato.
- Imperatore Guangxu.
Mancando un erede diretto, Cixi riuscì a far dichiarare Imperatore Guangxu, un nipote di cui volle essere tutore. Nel 1885 veniva nominato Comandante della Marina il Principe padre dell’imperatore , che forse per proteggere il figlio destinò finanze militari alla costruzione del Palazzo d’Estate, nella speranza di allontanare progressivamente Cixi dal Palazzo Imperiale. Per il suo sessantesimo compleanno (1895) Cixi ricevé formalmente in dono una considerevole somma che si dice fu destinata a proseguire i lavori del Palazzo d’Estate. Dopo la sconfitta della Prima Guerra Cino-Giapponese del 1894, dove la flotta si rivelò superata e venne in parte distrutta, sarebbe stato necessario investire in una nuova flotta al passo con i tempi ma si preferì costruire gli inaffondabili edifici del Palazzo d’Estate. L’Imperatore aprì nel 1898 il periodo delle “Riforme dei 100 giorni” per modernizzare il paese, ma le forti opposizioni comportarono il ritorno al potere di Cixi. I riformatori pagarono le loro innovazioni con la morte mentre l’Imperatore fu di fatto esautorato. Ogni anno Cixi si spostava con la sua corte nel Palazzo d’Estate, che reputava un luogo adatto a lei, ma questa periodica lontananza da Pechino non diminuiva la sua importanza. Giungiamo così al 1900, quando l’Imperatrice appoggiò il movimento dei Boxer e la guerra contro gli stranieri. Durante la liberazione di Pechino emersero i limiti di armamento e addestramento dell’esercito regolare, condizionati da fondi che erano distolti a favore della costruzione della “Nave di marmo” nel Palazzo d’Estate. Cixi con la corte abbandonò Pechino prima dell’entrata delle grandi potenze vittoriose, ma in seguito accettò di stipulare gli umilianti trattati che imponevano la presenza militare straniera e ingenti somme di risarcimento. Nel successivo periodo Cixi imboccò una strada riformatrice.
- Imperatore Puyi.
Cixi morì a 72 anni il 15 novembre 1908. Il giorno prima era morto l’Imperatore Guangxu e Cixi aveva nominato Puyi come nuovo Imperatore della Dinastia Qing. Si è scoperto di recente l’arsenico nei resti dell’Imperatore uscente, facendo supporre che Cixi sentendo prossima la fine abbia voluto togliere a Guangxu la possibilità di riprendere il potere. Tuttavia pochi anni dopo, nel 1911 veniva introdotta la repubblica e cadeva la Dinastia Qing, l’ultima. Puyi era “L’Ultimo Imperatore”, il protagonista dell’omonimo film di Bernardo Bertolucci sugli anni che seguirono.
Le immagini
Le immagini provengono dalla raccolta di Virgilio Mazzini, del Battaglione San Marco, presente in Cina dal 1933 al 1936. La sua storia è visibile nella pagina di Virgilio Mazzini.
Le ipotesi di riconoscimento dei luoghi sono state ricavate per confronto con la situazione attuale; sono indicazioni passibili di modifiche. Per il momento non sono state inserite immagini di monumenti non riconoscibili, forse scomparsi (continuiamo la ricerca). Siamo disponibili a ricevere segnalazioni e proposte di correzione.
Mappa e denominazioni cinesi occidentalizzate basate sulla guida turistica "Cina" - Insight Guides - 2002.
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