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Scrivici |La Rivista Navale del 1938
- Esercitazioni dimostrative della Flotta e delle Forze Armate -
Equipaggio schierato per il saluto alla voce. Quaderno scolastico stampato dalla Soc.Ind.Grafica Carlo Ranotti & C. , a cura dell’Ufficio Storico della Regia Marina. Si tratta probabilmente dell’Incrociatore Trieste. (1938).
Le Riviste Navali
La prima rivista navale del Regno d’Italia risale al 1888, in seguito alla Triplice Alleanza. Presente il Re Umberto I, l’ospite d’onore era appunto l’Imperatore tedesco Guglielmo II . Un’altra rivista si era tenuta nel 1936, alla presenza del Re e di Mussolini, con l’Ammiraglio Horthy, reggente d’Ungheria ed ex comandante supremo della flotta austriaca. In quell’occasione si tenne un’azione navale dimostrativa, anticipando così una coreografia che sarebbe stata ripresa in seguito. Ancora nel 1937, una rivista navale voluta da Mussolini si era svolta di fronte al Maresciallo tedesco Von Blomberg, con l’impiego di due squadre navali e 60 sommergibili. Il 5 maggio 1938 ebbe luogo la rivista navale più famosa e scenografica, di fronte a Hitler. Nel 1939 si svolse l’ultima prima della guerra, con l’adunata a Roma di ventiduemila marinai e ufficiali.
I sommergibili, emersi contemporaneamente, eseguono una salva di undici colpi. Quaderno scolastico stampato dalla Soc.Ind.Grafica Carlo Ranotti & C. , a cura dell’Ufficio Storico della Regia Marina.
La Rivista Navale del 1938 a Napoli
Mussolini aveva invitato Hitler in Italia per assistere ad una dimostrazione del livello raggiunto dalle Forze Armate. A Napoli, alle 10.30 del 5 Maggio 1938, Hitler salì con il Re a bordo della Corazzata Cavour, ricevuto da Mussolini. Le corazzate Cavour e Cesare erano ormeggiate lungo il molo S.Vincenzo, dove si trovava anche un centinaio di sommergibili affiancati. Fuori del porto stazionavano i transatlantici Rex, Saturnia, Roma, Esperia. Altri spettatori si trovavano su una decina di piroscafi fino a Portici. Al segnale convenuto, si mosse il cacciatorpediniere Da Recco e subito dopo la flottiglia torpediniere, poi la squadra (caccia, incrociatori, corazzate), liberando i moli in meno di mezz'ora. La flotta seguì rotta verso sud, venti nodi, con le corazzate affiancate su entrambi i lati dagli incrociatori e più all’esterno dai caccia. Aerei incrociavano sopra la formazione navale. Fu effettuata una accostata in fuori degli incrociatori con simulazione di attacco e siluramento contro le corazzate da parte di tre sommergibili. In prossimità di Capri, si svolsero attacchi di torpediniere ed evoluzioni della squadra, tiri di incrociatori e caccia contro la nave bersaglio San Marco radiocomandata. Una tradizionale sfilata di tutte le unità le portò a pochi metri dalle corazzate con saluto alla voce. Le navi si incontrarono con 90 sommergibili naviganti in dieci colonne (in un rettangolo di 4000 x 2500 metri). Improvvisamente avvenne la scomparsa di tutti i sommergibili (immersione rapida a venti metri). Un attimo dopo effettuarono la riemersione contemporanea e salva di 11 colpi all’unisono, sempre in formazione alla stessa distanza. Nel pomeriggio fu possibile assistere ad attacchi simulati di torpediniere e Mas alle corazzate, e successivamente sfilata di sommergibili; seguì ancoraggio di incrociatori e caccia tra Posillipo e Portici, passati in rassegna dalle corazzate. La sera vi fu uno spettacolo dei proiettori e l’illuminazione notturna delle navi. Il giorno dopo, 6 maggio, si svolse a Roma la parata del Regio Esercito. Squadriglie di aerei sorvolavano l’automobile con il Re, Mussolini e Hitler, mentre passavano in rassegna l’interminabile schieramento di truppe. Davanti alle personalità si tenne la Sfilata delle accademie militari e delle truppe coloniali. Il 7 maggio fu la volta di una Parata aerea della Regia Aeronautica a Furbara, con acrobazie di singoli velivoli, seguite da simulazioni di ricognizione e bombardamento. Infine gli ospiti furono accompagnati in visita ad alcuni musei di Roma, concludendo con un solenne ricevimento in Campidoglio. Il giorno 8, Hitler e i gerarchi che lo avevano accompagnato, si trasferivano a Firenze per una visita e da lì rientravano in Germania.
Alla celebre Rivista Navale di Napoli del 1938 appartengono molte immagini, scattate nelle condizioni ideali da buoni fotografi del tempo. Il riassunto dell’Ammiraglio Viglieri, da cui abbiamo ricavato i passaggi principali, ci ricorda scenografie che si possono ritrovare in alcune foto, permettendo una più facile attribuzione (difficilmente furono scattate nella vita operativa delle unità). Il quadro complessivo della dispendiosa manifestazione è interessante: indubbiamente lo spettacolo doveva essere grandioso e suggestivo. L’occasione doveva sottolineare sia la forza che il livello di addestramento della Regia Marina, impressionando ospiti e spettatori, e rinforzando al tempo stesso orgoglio e fiducia negli equipaggi coinvolti. E’ da notare che la rivista navale giungeva a breve distanza dalla tensione fra Italia e Germania causata dalla cosiddetta annessione dell'Austria (marzo 1938). Pochi mesi dopo, le corazzate presenti alla rivista avrebbero svolto una crociera estiva a Malta e in Adriatico dove si sarebbero trovate come ospiti a fianco delle navi da battaglia britanniche, in apparente perfetta cordialità, tra reciproche visite a bordo e ricevimenti, senza alcuna traccia dei precedenti contrasti con la Gran Bretagna in Africa Orientale, come se fossero stati superati. Secondo Viglieri si trattava di una precisa linea politica di comportamento dettata dai comandi e dal governo britannico. Ma il Patto d’Acciaio con la Germania, dell’anno successivo (1939) fissava l’indirizzo preso dall’Italia. Le situazioni di quegli anni, in bilico tra grandi potenze, sarebbero state ricordate in seguito. La Rivista Navale era probabilmente già sentita come carica di significati o di speranze da tutti coloro che la videro. La cerimonia viene anche ricordata per l’evidente confronto tra le parate militari, dove tutto funziona, e la vera guerra che impone condizioni più sfavorevoli, mettendo il luce difficoltà e problemi. Viglieri fa notare che nell’occasione non vi furono azioni davvero coordinate tra Marina e Aeronautica, aspetto che sarebbe risultato importante nel conflitto mondiale.
La descrizione dei principali passaggi della Rivista navale del 1938 è stata ripresa da: In mare, in terra, in cielo – Alfredo Viglieri – Mursia 1977
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