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Scrivici |L'equipaggio del Trento
- Discussione sul numero dei membri dell'equipaggio al momento dell'affondamento -
Equipaggio dell' Incrociatore Trento a Zara (Dalmazia) - 10 agosto 1934
Quanti erano i membri dell’equipaggio del Trento?
La prima volta che ho letto dell’affondamento del Trento su “L’Italia della disfatta” di Indro Montanelli e Mario Cervi, ho trovato l’indicazione di 1151 tra marinai ed ufficiali, con la considerazione che nel suo affondamento “morì circa metà dell’equipaggio”. Ho trovato la stessa cifra nei libri di Luis De La Sierra e di G.Rocca. In seguito ho riscontrato invece la cifra, notevolmente diversa (!) di 723 membri d’equipaggio, e pare che questa sia quella più accreditata dagli esperti, in base alle fonti ufficiali. A buon senso, ritenevo che un incrociatore pesante avesse una struttura, apparati, macchine, non così distanti da quelli di una corazzata. Dato che la Vittorio Veneto aveva 1920 uomini, la cifra di 1151 mi sembrava plausibile per il Trento. E’ vero che c’era un'enorme differenza come dislocamento, ma il peso delle corazzature non dovrebbe avere diretta influenza sul fabbisogno di personale.
Ho quindi chiesto l’opinione di alcuni amici esperti. Ecco le loro risposte, che mi sembrano estremamente interessanti:
"....Ho fatto un po' di ricerche su tutti i miei libri che parlano di incrociatori (sono almeno 5 o 6, sia dell' Ufficio Storico della Marina che di altri autori): TUTTI riportano come equipaggio del Trento la cifra di 25+698 (con qualche insignificante variante). Su un paio di libri viene specificato che in guerra la consistenza dell'equipaggio è aumentata fino a circa 780/800 persone, ma non di più. per cui direi che il valore "buono"è quello più basso. Onestamente 1150 uomini mi sembrano tanti, considerando che le Cavour ne avevano poco più di 1200! Il paragone con le Vittorio Veneto secondo me non regge per i seguenti motivi: le corazzate (considerando equivalenti dal punto di vista necessità di personale l'armamento secondario/antiaereo pesante delle VV con quello complessivo dei Trento) avevano in più rispetto ai Trento l'armamento da 381, tre torri con annessi depositi di munizioni e sistemi di punteria, brandeggio eccetera. Non credo di essere lontano dal vero dicendo che per le tre torri principali, tutto considerato,occorrevano almeno 250/300 uomini; aggiungi che le VV avevano un armamento contraereo leggero molto più consistente (20 mitragliere da 37/54 e 28 o 32 da 20) rispetto a quello dei Trento (8 e 8 rispettivamente) con ulteriore aggravio di personale. Sono 25 o 26 impianti binati contro 8: facciamo 4 serventi per impianto, sono altri 80/100 uomini circa. In più le corazzate avevano la predisposizione per imbarcare un comando complesso (ammiraglio e relativo comando) con tutte le sue necessità in fatto di comunicazione e controllo,e quindi, ancora di equipaggio. Considera poi che le corazzate erano di dieci anni più recenti come concezione, avevano quindi apparecchiature più moderne e sofisticate (per l'epoca) e quindi con più fabbisogno di personale. Considera ad esempio solo questo: ogni torre da 381 era dotata di una centrale di tiro locale con telemetro da 15 metri. Inoltre le Littorio erano dotate di due torrette telemetriche principali situate sopra il torrione con un totale di altri tre telemetri, al servizio della direzione di tiro principale situata nel torrione corazzato. Tutto questo porta via personale! Per ulteriore verifica ho poi controllato la consistenza dell'equipaggio degli incrociatori pesanti stranieri paragonabili ai "Trento", quindi tutti quelli inglesi e francesi, quelli americani fino agli Astoria, gli altri italiani, i giapponesi fino agli Atago. Tutti quanti hanno equipaggi oscillanti all'incirca fra i poco più di 600 uomini fino a circa 850, ovviamente con aumenti consistenti durante la guerra (ma non tali da arrivare oltre le 1.000 persone!). Chiaramente superiori invece (ma per comprensibili motivi) gli equipaggi degli incrociatori pesanti tedeschi (che però dislocavano quasi 20.000 tonnellate) e di quelli americani delle classi Baltimore e successivi costruiti durante la guerra (per gli stessi motivi e per via delle complesse apparecchiature di scoperta/comunicazione e dell'armamento antiaereo assai più cospicuo)...” (e-mail di Pierluigi Malvezzi).
Mio padre, Arturo Melotto nella foto di gruppo a Zara. Alla sua sinistra Umberto Paolicchi, che abbiamo potuto riconoscere grazie alla segnalazione del nipote Enrico Galbiati che ringraziamo.
Un altro contributo
Ed ecco il contributo di un altro amico esperto sull’argomento (e-mail e tabelle di Carlo Di Nitto - ANMI Gaeta):
“...Ho chiesto ad un marinaio, già imbarcato sull'Incrociatore Cadorna, quanti uomini di equipaggio portasse la sua Nave e lui mi ha risposto "circa mille", quando per questa classe di incrociatori vengono indicati normalmente 507 marinai. Questo dato è valido anche se si confrontano i dati della seconda tabella relativi agli altri tipi di incrociatori.Il che mi fa ragionevolmente ritenere che l'equipaggio fosse quello indicato nella tabella in normali situazioni di armamento; invece in condizioni eccezionali, come in stato di guerra, potevano essere benissimo imbarcati sul Trento oltre 1000 marinai. Infatti, per il Trento, sono indicati 25 Ufficiali in condizioni "standard", mentre è certo che con il Trento, a Shanghai, erano presenti a bordo ben 37 Ufficiali. Inoltre ho anche contattato un altro nostro Socio, all'epoca imbarcato sul Cadorna con il grado di Tenente del Genio Navale, e gli ho posto la stessa domanda. Ho ricevuto più o meno la stessa risposta: "CIRCA UN MIGLIAIO DI UOMINI D'EQUIPAGGIO"...".
E’ quindi ragionevole concludere che l’equipaggio fosse normalmente di 723 membri e che durante la battaglia di Mezzo Giugno ve ne fosse a bordo un numero considerevolmente superiore. In particolare mi lascia perplesso il numero di circa 600 caduti su un equipaggio di 723. L’affondamento avvenne in pieno giorno, con tempo a disposizione per il recupero dei naufraghi, in presenza di navi già sul posto, in estate, e per giunta l’equipaggio era in allarme da molte ore. Vi erano quindi tutte le condizioni favorevoli per contenere le perdite. E’ vero che vi fu una esplosione del deposito munizioni di prora e un rapido affondamento, ma la maggior parte dei naufraghi fu certo salvata. Pertanto immagino che forse vi fosse davvero un migliaio di marinai a bordo. Il discorso non è dunque concluso perché la ricerca e l’approfondimento continuano.
Eugenio Fallini, marinaio sul Trento
Ancora un aiuto
Infatti riceviamo e volentieri pubblichiamo il contributo dei Signori Fallini, figli di Eugenio Fallini, classe 1917, membro dell'equipaggio del Trento come capo cannoniere armarolo e superstite dell'affondamento:
"...Da memorie narrate da nostro padre ci ricordiamo:
Equipaggio: 1200, dispersi e deceduti 800.
Una quantità considerevole di morti, fu dovuta dalle cariche (di profondità) che furono buttate per cercare di affondare il sommergibile che li silurò."
Ancora una volta vi sono fonti e testimonianze che contraddicono le cifre ufficiali.
Se qualcuno volesse fornire altre informazioni utili o contributi, questi sono ben accetti.
Grazie.
Aggiungiamo appunto che al 2/11/2009 ci arriva la segnalazione di un superstite, Carmelo Messina, che in base al registro degli imbarcati, ricorda la cifra di 1152 persone a bordo e 495 sopravvissuti. Lo ringraziamo, unitamente al nipote Nicolò Cuffaro, che ci ha fatto arrivare il messaggio.
Continua...
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